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I blog si scatenano sulla sintassi ministeriale. Gelmini colpevole?

La lettera al Gazzettino inviata dal ministro Gelmini per puntualizzare il suo pensiero sulla questione del dialetto veneto sta diventando oggetto di commenti salaci sui blog, perché in quel breve testo vi è un concentrato di errori di sintassi e di grammatica.

Per assunto, si sa, un ministro dell’istruzione non può sbagliare in materia di grammatica, ortografia e sintassi, ma quella lettera sembrerebbe dimostrare il contrario, anche se con molta probabilità la (s)correttezza del testo è da imputare alla redazione del giornale o ad una collaboratore sprovveduto del ministro.

In attesa che la direzione del Gazzettino chiarisca l’incidente, val la pena passare in rassegna alcune perle, a cominciare dal fatto che, nonostante incisi e subordinate, non viene mai fatto uso della virgola (considerato un opzional).

Soggetto e predicato non vanno sempre d’accordo, come nel caso di “I professori … nella quale insegna” oppure “la spinta .. e la modernizzazione non può..”.

Si trova scritto ” un sistema educativa” anziché educativo oppure “polemica…distituita da qualsiasi fondamento” anziché destituita o, ancora, “i dialetti sono le base della nostra cultura..”.

C’è anche di peggio, come, ad esempio, in questo passaggio iniziale “..è un’accusa che respingo e che non si comprende se non ritenendola dettata da…” oppure nella chiusura finale “la polemica è d(e)stituita da qualsiasi fondamento per chi è rivolta ad una persona che abita…”.

Per fortuna il testo della lettera è piuttosto breve, altrimenti se ne sarebbero viste delle belle.

 

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