Post elezioni: che fare per la scuola a partire dal 5 marzo? Proposte e riflessioni della Cisl Scuola 

Nel clima acceso di questa campagna elettorale dove in quasi tutti i programmi dei partiti sono assenti obiettivi credibili di investimento sulla scuola (a parte qualche proposito populista di abrogazione), l’intervento non urlato della Cisl Scuola sul dopo voto merita indubbiamente attenzione.

Il sindacato guidato dalla Gissi ha pubblicato un mini-dossier dal titolo “Che fare per la scuola a partire dal 5 marzo” che verrà diffuso prossimamente in tutte le scuole, avviando di fatto il percorso che traguarda la prossima stagione contrattuale.

Il dossier della Cisl Scuola affronta anche i temi sui quali sarebbe necessario intervenire per via legislativa, tra cui alcune modifiche ritenute auspicabili su aspetti particolari della legge 107/2015 e le urgenze sul versante del precariato e del reclutamento.

Tra le diverse proposte riteniamo utile soffermarci su due questioni calde: la 107 e i diplomati magistrali.

«Sulla legge 107 dice la Cisl Scuolaè anzitutto necessario superare la logica dei fronti contrapposti, dai quali si combatte una battaglia di bandiera che distoglie da ciò che sarebbe realmente necessario. Chi si attesta nella difesa a oltranza di questa legge non ne vede i tanti punti deboli, frutto di una gestazione confusa, non adeguatamente sostenuta sul piano degli apporti di ricerca e di esperienza professionale.

Chi ne promette l’abrogazione, nulla dice su che cosa e come dovrebbe sostituire le norme eventualmente abrogate. Un mero ripristino dello status quo ante appare condizione, per alcuni aspetti, non auspicabile (si pensi ad esempio alle risorse finalizzate, o alle procedure concorsuali attivate in applicazione della legge, o semplicemente alle parti – zero-sei, alternanza scuola lavoro, organico potenziato, su cui la valutazione può essere in linea di massima positiva)».

La proposta della Cisl Scuola per superare la sterilità dei fronti contrapposti è questa: Più utile e produttiva può essere l’individuazione di una sede in cui, anche alla luce dell’esperienza compiuta nel primo triennio di applicazione della norma, individuarne i correttivi necessari e predisporre gli atti di modifica in sede parlamentare. È comunque sin d’ora possibile evidenziare alcuni aspetti che meritano di essere assunti come priorità e su cui porre attenzione, fermo restando che su altri, come il bonus per la valorizzazione del merito, il nuovo contratto indica la strada su cui proseguire, che è quella di riconoscere le prerogative contrattuali su tutto ciò che costituisce elemento retributivo.

Sostanzialmente, per la Cisl Scuola, va privilegiato soprattutto il metodo attraverso il confronto e la valorizzazione dell’esperienza professionale.

Il dossier affronta anche la spinosa questione dei diplomati magistrali. La natura “ricorsuale” di migliaia di assunzioni, in gran parte con riserva, determina il contrapporsi di interessi e controinteressi la cui composizione è possibile solo attraverso soluzioni di natura legislativa. L’impegno che la Cisl Scuola ha messo in campo insieme alle altre organizzazioni sindacali rappresentative andrà immediatamente ripreso dopo le elezioni, essendo indispensabile che le soluzioni individuate, attente doverosamente a tutti gli interessi legittimi, siano attivabili prima del prossimo anno scolastico.