Uil: perché abbiamo abbandonato il tavolo sul bonus

Nessun apertura verso la collegialità e la partecipazione, totale chiusura verso le proposte sindacali per un utilizzo del bonus fondato sulla condivisione“. Ecco la ragione per la quale la Uil scuola, assieme agli altri sindacati di categoria, ha abbandonato il tavolo tecnico convocato al Miur per esaminare la questione del bonus professionale per i docenti.

Ora “gli scenari possibili – spiega il segretario della Uil scuola, Pino Turi – sono quelli di un tavolo politico che ridisegni eventuali e auspicabili margini di confronto; l’impugnativa giurisdizionale degli atti conseguenti alla presa di posizione di oggi del ministero; l’accentuarsi delle azioni di mobilitazione già avviate; la diffusione nelle scuole di un documento, che metta in relazione le norme vigenti e quelle nuove, in modo da consentire un utilizzo del bonus centrato sulla contrattazione e su di un percorso democratico di legalità, trasparenza, partecipazione“. 

La questione centrale è quella della  funzionalità degli organi collegiali in composizione imperfetta. “In base alle decisioni dei tecnici del ministero il comitato di valutazione – prosegue Turi – andrebbe a operare, senza alcun supporto giuridico valido, anche in assenza di una delle sue componenti e il suo parere sarebbe considerato valido anche se fornito dalla sola maggioranza dei voti validi espressi”.

Scelte di indirizzo “gravissime” che vanno, secondo la Uil scuola, “nella direzione opposta alla cultura della partecipazione e della collegialità tradizionalmente praticate della scuola“. “E’ il collegio dei docenti che stabilisce quali sono compiti e attività qualificanti la professionalità docente – insiste il sindacalista – il comitato opera coerentemente con queste, la contrattazione d’istituto definisce criteri di ripartizione del bonus, definito dalla legge salario accessorio. La via migliore – conclude – resta quella di una intesa/contratto che regoli la materia seguendo il modello già utilizzato in tema di mobilità“.