‘80.000 lavoratori della scuola scippati nei loro diritti’

80.000 lavoratori della scuola , trasferiti per legge dagli enti locali allo stato, scippati nei loro diritti. Lo sostiene il segretario Cgil scuola, Panini.

“Gli effetti di una recente sentenza della Corte Costituzionale (sentenza n. 234 del 18 giugno), che ha respinto la nostra richiesta di considerare incostituzionale una interpretazione retroattiva della i una legge 124/’del99 fatta con l’ultima Finanziaria del Governo Berlusconi, sono pesantissimi e si scaricheranno duramente su 80.000 persone in carne ed ossa poveri cristi con retribuzioni solo in pochi casi di poco superiori ai 1.000 euro mensili” – si sostiene in un comunicato diffuso ieri.

“La Corte Costituzionale, oltre ad avere aderito ad una ricostruzione delle circostanze di fatto non pienamente corrispondente alla realtà, ha affermato un principio, che ci vede totalmente contrari, inquietante secondo cui i diritti acquisiti dei lavoratori possono essere messi sempre in discussione!

La Corte, infatti, non ha tenuto conto che, per effetto della Legge n. 124/’99 che ha trasferito disposto il trasferimento nei ruoli dello Stato personale che operava presso le istituzioni scolastiche prima alle dipendenze degli Enti Locali, i lavoratori avevano acquisito il diritto al riconoscimento dell’anzianità pregressa e che, tale diritto, per uno Stato di diritto, si deve considerare intangibile. Facendo questo la Corte riscrive, capovolgendole, diverse sentenze della Corte di Cassazione che aveva accolto i ricorsi di questi lavoratori”.