2012, un anno di scuola dalla A alla Z (parte 1)

Cari lettori,

speriamo di fare cosa gradita inviando, come consuetudine, il riepilogo dei principali avvenimenti che hanno riguardato la scuola italiana nell’ultimo anno.

Con l’occasione porgiamo a tutti i migliori auguri per un buon 2013!

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UN ANNO DI SCUOLA DALLA  A ALLA Z

Fatti, avvenimenti e persone – Consuntivo del 2012


A cura di TUTTOSCUOLA

 

 

 

 

 

A

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ABC

 

 

 

 

 

(gennaio-novembre) – Per quasi tutto l’anno il governo tecnico presieduto dal supertecnico Mario Monti si è retto in Parlamento sulla ‘strana’ maggioranza ABC (Alfano-Bersani-Casini), fatta cadere dal Pdl.

In vista delle elezioni politiche, lo scontro tra il Pdl e il Pd si è fatto aspro, frontale, a scapito della terza componente, schiacciata tra i due maggiori contendenti. Ma a questo punto si è verificata una novità: la lettera ‘C’ del trinomio ABC ha smesso di significare ‘Casini’ per indicare caso mai ‘Centro’, e la leadership di questa nuova formazione è stata assunta da Mario Monti, passato così (lui dice “salito”) dal ruolo di tecnico a quello di politico. Così la competizione sarà, almeno nelle previsioni, non bipolare ma tripolare.

Poi si vedrà…

 

 

 

Anief

 

 

(dicembre) – Questo sindacato, che a dicembre celebra il suo primo congresso a quattro anni dalla fondazione, è il protagonista di una serie di azioni volte a spostare il baricentro dell’iniziativa sindacale dal classico terreno della lotta sociale (assemblee, scioperi, contrattazione) a quello delle controversie giurisdizionali in tutte le direzioni e a tutti i livelli.

Il successo ottenuto in non poche occasioni, a partire dall’inserimento a pettine dei precari in mobilità interprovinciale al ripescaggio di candidati esclusi nei concorsi o in altre operazioni amministrative, per arrivare all’applicazione ai precari italiani della normativa europea sull’assunzione a tempo indeterminato dopo tre anni, costringe gli altri sindacati a inseguire l’Anief  su questo terreno, sul quale peraltro il sindacato fondato e guidato da Marcello Pacifico si muove con grande sicurezza. Non così sul terreno elettorale, come mostra il modesto risultato ottenuto dall’Anief nelle elezioni per le RSU.

 

 

Aprea

 

 

(Aprile) – Il 3 aprile Valentina Aprea rassegna le dimissioni dalla Camera dei deputati, dove sedeva ininterrottamente dal 1994, e dalla funzione di presidente della commissione Cultura, Istruzione e Scienza, per accettare l’incarico di assessore all’Istruzione, Formazione e Cultura della Regione Lombardia. Il 22 ottobre le viene rinnovato l’incarico di assessore nella nuova giunta Formigoni, con l’aggiunta delle deleghe anche per l’occupazione e le politiche del lavoro.

A livello nazionale la legge sull’autogoverno delle istituzioni scolastiche che reca il suo nome (Disegno di legge n.953), sia pure con modifiche sostanziali, viene approvata alla Camera nel mese di ottobre da una ampia maggioranza trasversale, formatasi anche grazie alle sue capacità mediatorie.

A livello regionale, nel giro di pochi mesi, Aprea sviluppa un’intensa attività in varie direzioni, dal lancio dell’operazione ‘Generazione WEB’ (25.000 tablet per tutti gli alunni delle classi prime e terze delle superiori) al potenziamento della ‘Dote scuola’, versione lombarda del Buono scuola. L’obiettivo è di fare della scuola della Lombardia un modello di riferimento in campo nazionale, puntando sul miglioramento della sua qualità. Potrà continuare il lavoro avviato? La parola agli elettori lombardi.

 

 

 

B

 

 

 

 

 

 

 

 

Buste trasparenti

 

(agosto) – Scoppia il caso delle buste trasparenti in Lombardia nel concorso per dirigenti scolastici. Ancora una volta la procedura concorsuale inciampa in qualche accidente.

Il Tar invalida la graduatoria finale di merito e blocca la nomina dei vincitori, perché, su ricorso di candidati che non avevano superato gli scritti, viene accertata la possibilità che le buste contenenti i nominativi dei candidati, messe contro luce, potessero consentire la lettura dei nominativi. 420 candidati, vincitori mancati, non sono nominati e molte scuole lombarde cominciano l’anno scolastico in situazione critica.

La sentenza del Tar viene successivamente impugnata davanti al Consiglio di Stato che demanda all’Università La Sapienza di Roma l’esame di almeno 30 buste incriminate.

La sentenza verrà pronunciata il 15 gennaio 2013.

Nel frattempo il concorso in Molise è stato annullato e quelli del Lazio e della Calabria sono a rischio.

Le disavventure del concorso rafforzano il partito dell’assunzione diretta del dirigente da parte delle scuole.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buono scuola

 

(luglio) – La Regione Lombardia conferma e rafforza quella che si può ritenere la più concreta e consistente forma di buono scuola – nella variante però del ‘buono studio’ – realizzata in Italia.

L’annuncio è dato dal presidente Formigoni e dall’assessore regionale all’Istruzione, formazione e cultura Aprea in una lettera indirizzata a tutte le famiglie degli studenti.

In Lombardia il buono scuola, o studio, si chiama ‘Dote’:  un sistema di varie forme di aiuto, per un importo complessivo di 81 milioni di euro. Per il sostegno al reddito per gli studenti delle scuole statali i contributi vanno da un minimo di 60 a un massimo di 190 euro a seconda dell’ordine di scuola frequentata e del reddito e vengono distribuiti ai Comuni di residenza dei beneficiari.

Per le famiglie che scelgono le scuole paritarie e hanno un reddito Isee inferiore a 30.000 euro vengono introdotte quattro fasce di reddito. Agli studenti disabili che frequentano una scuola paritaria continua a essere erogato un contributo annuale di 3.000 euro, a prescindere dal reddito.

Sono anche previste Doti per il merito. Bene la Lombardia, ma le altre Regioni?

 

 

 

 

 

C

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CNPI

(gennaio-dicembre) – Nel decreto legge ‘milleproroghe’ pubblicato a inizio 2012 viene prevista, per l’ennesima volta, la proroga del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI). Di proroga in proroga il massimo organo collegiale della scuola continua a sopravvivere a se stesso, dopo che la sua conclusione naturale, prevista dieci anni fa, è stata bypassata in attesa di una riforma generale degli organi collegiali territoriali che a questo punto sembra proprio andare alle calende greche, mentre molti suoi componenti sono ormai andati in pensione.

Ma la crisi Governo a fine 2012 ha impedito l’ennesima proroga, cosicché il CNPI è decaduto definitivamente. La mancata proroga apre una complessa questione istituzionale e giuridica che il prossimo ministro dovrà risolvere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Concorso docenti

 

(dicembre) – Il 17 e 18 dicembre 2012 si è svolta la prova preselettiva del concorso a 11.542 cattedre voluto dal ministro Profumo. Secondo i dati diffusi dal Miur, “le percentuali degli ammessi delle classi di concorso delle secondarie (I grado 48,5%; II grado 45,0%) sono più che doppie rispetto a quelle dell’infanzia (18,9%) e della scuola primaria (22,9%)”.

Dal punto di vista anagrafico i test hanno premiato i più giovani: la percentuale più bassa di ammissione alle prove successive è infatti quella conseguita dai candidati sopra i 40 anni di età.

Infine il ministero osserva che su base regionale “le percentuali di ammessi al concorso seguono curiosamente l’andamento dei risultati delle rilevazioni sugli apprendimenti degli studenti Ocse Pisa 2009”: il tasso di ammissione dei candidati insegnanti aumenta infatti nelle stesse zone d’Italia in cui sale la curva Ocse che indica una maggiore preparazione degli studenti. In testa il Nord e la Toscana (44,3%), in coda il Sud e la Calabria, che è il fanalino di coda su entrambi i fronti. Piove sul bagnato?

 

 

D

 

 

 

 

 

Dimensionamento

 

 

 

(settembre) – Gli effetti della riforma del dimensionamento delle istituzioni scolastiche, voluta dal Governo Berlusconi con la legge n. 111/2011, si concretizzano nell’anno scolastico 2012/2013.

Nonostante una sentenza della Corte Costituzionale che ha ritenuto illegittimo un aspetto procedurale che non aveva tenuto conto della competenza concorrente delle Regioni, i piani di ridimensionamento vengono attuati.

In molte regioni scompaiono quasi completamente le direzioni didattiche e le sedi principali di scuola media per far posto agli istituti comprensivi. Mediamente le istituzioni scolastiche ridimensionate accolgono nelle loro scuole circa mille alunni.

Le istituzioni scolastiche con meno di 600 alunni non possono avere il capo d’istituto titolare, ma si avvalgono di un dirigente reggente; il DSGA in queste situazioni è a scavalco con un’altra istituzione sottodimensionata.

La situazione, piuttosto critica, all’inizio del nuovo anno scolastico è questa: totale 8.092 di cui 7.964 istituzioni ordinarie e 128 destinate a trasformarsi in CPIA (centri prov. istruzione adulti); delle 8.092 istituzioni 1.153 sono sottodimensionate.

Cinque anni fa le istituzioni scolastiche erano 10.759. Il salasso della legge 111 ha prodotto la chiusura di 2.667 istituzioni scolastiche, pari ad un decremento del 25%.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Education at a Glance (Ocse)

(settembre) – L’Italia non esce bene dalla dodicesima edizione del rapporto annuale dell’Ocse Education at a Glance (EAG), che pone a confronto i sistemi educativi dei 34 Paesi membri dell’Organizzazione più alcuni altri, anche se non per tutti gli indicatori.

La spesa pubblica per l’istruzione ammonta al 4,9% del Pil, contro una media Ocse del 6,2%, percentuale che colloca l’Italia al 31° posto su 37. Ancora peggiore è il dato che riguarda la percentuale della spesa per l’istruzione sul totale della spesa pubblica: solo il 9% contro una media Ocse del 13% (31° posto su 32).

Per l’Italia viene fatto poi notare un ulteriore squilibrio: se la spesa annua per studente è di 9.055 dollari, contro una media Ocse di 9.249, quella per studente di scuola materna ed elementare è un po’ sopra la media di questa fascia di scuola, mentre quella per studente universitario è decisamente sotto: 9.561 dollari contro una media di 13.719.

 

 

 

 

 

Emilia

 

(maggio) – Il 20 maggio l’Emilia è colpita da un pesante terremoto che si ripete il 29 dello stesso mese con altri effetti devastanti.

Si registrano vittime e molti danni alle strutture. Sono colpiti in particolare vecchi edifici di rilevanza storica e artistica. Anche zone della bassa Lombardia e del basso Veneto sono interessate al sisma.

Le piccole e medie industrie della bassa modenese sono in ginocchio, ma la determinazione e il coraggio della gente emiliana fanno ben sperare nella ripresa. Notevole la catena di solidarietà che si attiva favore della gente terremotata.

Per molte scuole la chiusura dell’anno scolastico viene anticipata. Per i ragazzi impegnati negli esami finali un decreto ministeriale di emergenza consente di passare direttamente al colloquio finale, senza dover sostenere le prove scritte, come era avvenuto con il terremoto in Abruzzo.

L’Ufficio scolastico regionale individua le scuole interessate.

Gli esami si svolgono sotto le tende.

 

 

F

 

 

 

 

 

 

Face to faith

 

(luglio) – Gli inglesi, com’è noto, amano i giochi di parole, soprattutto quelli che utilizzano assonanze tra termini con pronuncia simile. O quasi, come nel caso del programma Face to Faith (“Di fronte alla Fede”, ma “Di fronte alle Fedi” rende meglio l’idea) lanciato dalla Fondazione creata dall’ex premier britannico Tony Blair con l’intento di promuovere l’interscambio culturale e religioso fra giovani studenti di tutto il mondo di età compresa fra i 12 ed i 17 anni.

Il progetto è già stato oggetto in Italia di una prima fase sperimentale, avviata nel 2011, che ora sarà ampliata. Il ministro Francesco Profumo e Tony Blair sottoscrivono un impegno in tal senso. 19 sono i Paesi partecipanti all’iniziativa, tra i quali Stati Uniti, India, Giordania, Libano ed Australia e tra i Paesi europei l’Italia, l’Inghilterra, il Kosovo e l’Ucraina.

Il contatto fra i giovani, finalizzato alla reciproca accettazione e al rispetto delle diversità, sarà facilitato dall’utilizzo delle nuove tecnologie (chat e videoconferenze). Blair sostiene che il programma “aiuterà studenti e insegnanti italiani a sviluppare un dialogo più profondo acquisendo, allo stesso tempo, una maggiore coscienza del ruolo che ha la religione nel mondo moderno”.

Un via tecnologica al dialogo interreligioso.

 

 

 

 

 

 

 

 

G

 

 

 

 

 

 

 

 

Governo

 

 

(Bilancio annuale) – Nel corso del 2012 il ministro Profumo ha potuto operare entro margini molto stretti, dovendo i cosiddetti ministeri ‘di spesa’, tra i quali il Miur, pagare un prezzo particolarmente pesante alla manovra di risanamento dei conti pubblici, e anche per il trascinamento nel 2012 delle misure assunte dal precedente governo.

Su alcuni punti comunque sono stati conseguiti buoni risultati, che non erano scontati: è il caso del rafforzamento della filiera tecnico-professionale fino al positivo decollo degli Istituti tecnici superiori (ITS), e della valutazione di sistema riferita alla scuola, dove l’Invalsi ha operato in modo efficace.

Positivo, anche se realizzato in modi e tempi discutibili, è stato il ritorno ai concorsi come modalità ordinaria di reclutamento nella scuola, mentre sul capitolo della condizione economica e di carriera del personale, in particolare di quello docente, si è bruciata con l’intempestiva proposta delle 24 ore la possibilità di aprire una riflessione e un dialogo sulla diversificazione e valorizzazione della professionalità docente.

Forse, nelle condizioni date, non si poteva fare molto altro. Certo il bilancio consuntivo è magro…

 

 

 

 

 

 

 

 

H

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Handicap

(dicembre) – Il Miur presenta nel seminario nazionale sulla disabilità i dati sulla situazione italiana dell’inclusione scolastica. Anche in questo anno scolastico il rapporto docenti di sostegno/alunni disabili è di uno a due, come fissato dalla legge finanziaria 2008. Attualmente infatti i docenti di sostegno sono poco più di 101 mila, mentre gli alunni disabili nelle scuole statali sono poco più di 202 mila.

La legge aveva previsto che quel rapporto medio di un sostegno ogni due disabili dovesse gradualmente diventare omogeneo su tutto il territorio nazionale.

Dai dati ufficiosi risulta invece che tutto è rimasto come prima. Anzi, alcune regioni che già avevano un rapporto al di sotto del valore di uno a due, lo hanno ulteriormente abbassato (Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia).

Se si volesse raggiungere l’obiettivo del rapporto di un docente di sostegno ogni due alunni disabili, le regioni del Sud (con la sola esclusione dell’Abruzzo) dovrebbero avere circa 4.400 posti in meno a favore delle altre regioni; le Isole avrebbero anch’esse un surplus di circa 1.600 posti.

Per contro le regioni del Centro vanterebbero un credito di oltre 2.400 posti di sostegno, il Nord Ovest quasi 2.300 e il Nord Est mille. Posti che non hanno avuto.

 

 

I

 

 

 

Invalsi

 

 

 

 

(aprile) – In vista dell’annuale rilevazione degli apprendimenti da parte dell’Invalsi, prevista a maggio, si intensificano, da parte dei sindacati minori, azioni preventive di disturbo (proposte di sciopero e mobilitazioni varie).

Nonostante la legge di semplificazione che ha disposto l’obbligo della prestazione a carico delle scuole, si annunciano astensioni da parte di docenti.

La Gilda, unico tra i cinque sindacati rappresentativi, sostiene l’astensione sotto forma di sciopero bianco. Obiettivo della protesta è ottenere un riconoscimento economico per gli impegni straordinari degli insegnanti impegnati nell’organizzazione delle rilevazioni.

Cadono in buona sostanza le critiche un po’ ideologiche che l’anno prima i sindacati di base avevano sostenuto contro il ministro Gelmini, colpevole, secondo loro, di volere usare le rilevazioni Invalsi per “schedare” gli insegnanti.

A maggio le rilevazioni si svolgono in modo pressoché regolare. Resta, tuttavia, non pienamente compresa la finalità della rilevazione: strumento per valutare il sistema scolastico? Strumento per l’autovalutazione di ciascuna scuola? O entrambi?

 

 

 

 

 

 

Inno di Mameli

 

(novembre) – Il Senato approva in via definitiva la legge che rende obbligatorio l’insegnamento dell’inno di Mameli. Lo stesso ddl istituisce anche la ‘Giornata dell’Unità della Costituzione, dell’inno e della bandiera’ per il 17 marzo.

Non sarà un giorno festivo, ma una solennità ricordata nelle scuole e con iniziative pubbliche allo scopo di promuovere i valori di cittadinanza e di riaffermare l’identità nazionale. Il provvedimento dispone anche che a partire dall’anno scolastico 2012-2013 nelle scuole di ogni ordine e grado siano organizzati incontri didattici su “Cittadinanza e Costituzione” per riflettere su storia e significato del Risorgimento e delle vicende che hanno portato all’unità nazionale, alla scelta dell’Inno di Mameli, del Tricolore, e all’approvazione della Costituzione.

Il ddl è stato votato a favore da tutti i gruppi, a eccezione della Lega nord. Molti senatori leghisti abbandonano l’aula prima del voto parlando di un provvedimento “inutile, retorico, antistorico, ideologico e coercitivo”.

Lo sembra di più la loro protesta…

 

 

 

 

 

 

L

 

 

 

 

 

 

 

LES

(giugno) – La D.G. per gli Ordinamenti Scolastici del MIUR avvia, in collaborazione con la Fondazione Rosselli e l’Associazione Europea per l’Educazione Economica AEEE-Italia, il progetto “Investire nel valore e nell’identità del liceo Economico-sociale – LES”.

L’obiettivo è di rafforzare l’identità del nuovo Liceo delle Scienze umane con opzione economico-sociale. Il lancio del progetto è accompagnato da quattro seminari interregionali cui partecipano oltre 500 dirigenti scolastici e docenti, rappresentativi dell’80% dei licei italiani con opzione economico-sociale. I seminari approfondiscono in particolare il tema dell’identità del LES nel sistema scolastico italiano, evidenziando la presenza dell’economia nei licei europei con particolare riferimento al nocciolo duro costituito da scienze economiche e scienze umane, la proiezione internazionale e la metodologia CLIL, gli aspetti quantitativi e statistici e infine il ruolo delle discipline culturali.

Il progetto, a cui il portale di Tuttoscuola ha dedicato ampio spazio, è consultabile nel sito del Miur, mentre gli abstract e le relazioni dei seminari si trovano su quello della Fondazione Rosselli.

 

 

 

 

 

 

Libri digitali

 

(dicembre) – Scuola digitale, avanti ma piano. Il governo frena sull’adozione massiccia dei libri in formato digitale o misto fra i banchi.

L’esecutivo Berlusconi, con la legge 133 del 2008, aveva avviato il piano per il passaggio progressivo al formato misto o digitale dei libri di scuola. Lo ‘switch-off’, il passaggio definitivo, sarebbe dovuto scattare già quest’anno scolastico. Ma il cambiamento arranca. E slitta. Nella prima versione del decreto sviluppo varata a ottobre dal governo Monti si parlava del prossimo anno scolastico per le superiori e di quello successivo per il primo ciclo (primarie e medie).

Un emendamento del governo presentato in commissione Industria al Senato propone step più morbidi: dal prossimo anno scolastico i libri digitali o misti saranno adottati nelle scuole selezionate per partecipare al “piano Scuola digitale – Classi 2.0”. E saranno coinvolte solo le classi prime di medie e superiori. Nel 2014/2015 saranno coinvolte tutte le classi prime di medie e superiori e solo dopo si procederà con le classi successive, andando così a regime in tre anni per le medie e cinque per le superiori. Decade anche il riferimento alla riduzione dei costi attesa dall’adozione dei nuovi testi. Forse il risparmio non è più così certo.

 

 

 

M

 

 

 

 

 

 

 

 

Melissa

(maggio) – A Brindisi, davanti ad un istituto scolastico intitolato alla memoria di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, un ordigno uccide una studentessa, Melissa Bassi, e ne ferisce gravemente alcune altre.

L’intitolazione della scuola e la circostanza che in quei giorni proprio a Brindisi è previsto il passaggio della carovana della legalità, fanno immediatamente pensare che si tratti di un attentato di stampo mafioso. Si scoprirà che si è trattato di un

gesto individuale di un mitomane.

Mai una scuola era stata colpita così brutalmente. Melissa, per la sua tragica morte mentre andava a scuola, rimarrà nel cuore degli italiani.