2° Rapporto qualità/4. La dispersione dopo biennio sale in tutta Italia eccetto che al Sud

Ma è analizzando i dati del primo biennio delle superiori (cioè relativi agli studenti che hanno iniziato un nuovo quinquennio rispetto a quello prima misurato) che salta fuori un trend inaspettato. La dispersione dopo i primi due anni delle superiori è in controtendenza, essendo aumentata tra il 2007 e il 2010 di oltre un punto percentuale, lasciando prevedere possibili innalzamenti dei livelli finali di dispersione al termine dell’intero quinquennio.

Vediamo i dati. Alla fine del 2007 avevano abbandonato dopo il biennio in 95 mila, pari al 15,4%, mentre a fine 2010 i dispersi dopo il biennio delle superiori sono stati 103 mila, pari al 16,7%. E ciò è avvenuto nonostante sia stato nel frattempo introdotto il nuovo obbligo scolastico relativo, appunto, ai primi due anni delle superiori. L’aumento è su tutti i tipi di scuola: licei (dall’11 all’11,4%), tecnici (dal 15 al 16,6%), professionali (dal 22,3 al 24%).

C’è quindi un segnale che la “piaga” della dispersione scolastica abbia ripreso ad allargarsi, almeno al termine dei primi due anni dopo la licenza media. E dove sta aumentando? Dappertutto (a partire dal Nord), meno che al Sud, dove alla fine del biennio si è ridotta dal 16,7 al 16,2%. Per Regione: è aumentata in Lombardia (+0,4%), Piemonte (+2,6%), Liguria (+3,4%), Emilia Romagna (+2,6%), Veneto e Friuli Venezia Giulia (+1,6%), in tutte le Regioni del Centro (+1,5% in media), nonché in Sicilia (+1,3%) e Sardegna (con un macroscopico +10,4%, passando dal 14,3 al 24,7%). Dove invece è diminuita? In Calabria (-0,9%), in Basilicata (-1,3%) e in Puglia (-1,4%). Cioè in tutte le Regioni del Mezzogiorno, esclusa la Campania in cui è rimasta attestata ad un preoccupante 20%, ma comunque nell’analisi del trend non è in aumento.

Per effetto di queste tendenze la mappa della dispersione in Italia, misurata alla fine del primo biennio delle superiori, è cambiata: le Isole restano la maglia nera con il 23,3%, il Nord Ovest sorpassa il Sud (17,6% verso 16,2%), poi il Centro (14,5%) e infine il Nord Est, area con il minor tasso di dispersione (12,7%).

Ecco perché, anche riguardo alla dispersione, che resta una grave emergenza sociale nelle Regioni del Sud, dai dati emergono segnali di miglioramento in quella parte d’Italia, forse anche frutto iniziale delle azioni contro la dispersione attuate (il ministro Gelmini alla presentazione del Rapporto di Tuttoscuola ha affermato che in questi anni sono stati coinvolti in iniziative contro la dispersione scolastica un milione e 139 mila studenti).