18 ore: eppur si muove

La rigidità della composizione delle cattedre comunque a 18 ore, voluta dalla finanziaria 2003 e criticata per gli effetti di possibile discontinuità didattica, si sta stemperando.

Il sen. Valditara, di Alleanza Nazionale, che fin dall’inizio aveva espresso perplessità sulla applicabilità della norma (che dovrebbe servire a risparmiare spezzoni di cattedra e nomine di personale con contratto annuo), saluta con soddisfazione l’uscita della circolare 58 del 9 luglio scorso sull’organico di fatto che attenua in effetti la portata della norma di legge.

La circolare, oltre a non consentire, nel caso specifico, il superamento dell’orario contrattuale obbligatorio, prevede la revisione, in sede di “organico di fatto”, della composizione delle cattedre, laddove si dovessero creare situazioni di peggioramento dell’offerta formativa.

“Qualcosa si è mosso sulla questione delle riconduzione di tutte le cattedre a 18 ore – scrive il responsabile dell’Ufficio scuola di AN che aveva anche presentato un’interrogazione in materia, tendente ad evitare la frammentazione della continuità didattica con conseguente peggioramento dell’offerta formativa – grazie alla circolare ministeriale 58/2003”.

«Avevamo visto giusto – ha dichiarato Giuseppe Valditara – nel suggerire una revisione del meccanismo vigente, pur sempre nell’ottica prevista dalla legge, e possiamo affermare di aver contribuito ad un’evoluzione che dovrebbe evitare esiti capaci di compromettere la qualità della scuola italiana e potrebbe essere foriera di sviluppi positivi per l’organico di diritto per il 2004/5».

Intanto, alcuni Centri Servizi Amministrativi (C.S.A.) tra cui quello di Roma, hanno già cominciato ad operare di conseguenza, autorizzando cattedre di 17 ore, come nel caso delle lingue straniere nei licei scientifici. La circolare prevede che spetti ai dirigenti scolastici inoltrare la necessaria richiesta.