150° anniversario. Un evento aggregante

In questi tempi di feroci polemiche e scontri politici, la celebrazione del 150° anniversario dell’unità d’Italia è stata un evento di forte riaggregazione del Paese attorno alla sua identità di Stato nazionale autonomo e indipendente. A dispetto del disimpegno della Lega, anche se Umberto Bossi ha tenuto a far rilevare la sua partecipazione alla seduta svoltasi in Parlamento per ascoltare il discorso del Presidente della Repubblica: “io ci sono”, ha detto…

Nelle scuole gli insegnanti di storia, soprattutto quelli di terza media e dell’ultimo anno di scuola secondaria superiore, che hanno il Risorgimento nei loro programmi didattici, hanno avuto quest’anno l’opportunità di far entrare le loro lezioni in sintonia con avvenimenti di grande impatto mediatico come il memorabile monologo di Roberto Benigni al festival di Sanremo o le parole pronunciate dal Presidente Giorgio Napolitano alla Camera il 17 marzo 2011.

Non si può non rilevare, come è stato fatto da parte dei commentatori più attenti, che almeno in questa occasione si è verificata una convergenza tra i soggetti politici e sociali che in passato si erano collocati a vario titolo su posizioni critiche nei confronti del Risorgimento, dalla Chiesa cattolica ai partiti di massa novecenteschi – popolari, socialisti, comunisti – e quelli più sensibili ai valori della tradizione risorgimentale  anche nelle sue componenti nazionalistiche e patriottiche.

Una convergenza simboleggiata dalla attuale compresenza ai vertici delle istituzioni della Repubblica di personaggi come Giorgio Napolitano e Gianfranco Fini, provenienti da aree politiche in passato schierate su posizioni contrapposte e incompatibili. Ma anche dalle parole di apprezzamento del valore dell’unità d’Italia da parte della Chiesa cattolica, ben diverse da quelle di 150 anni fa.

Tutti temi che mostrano, come è stato osservato, che gli italiani ci sono e si sentono uniti, mentre è piuttosto l’Italia, intesa come sistema-Paese, che va ricostruita nelle sue funzionalità di base, tra le quali un efficiente ed equo sistema educativo si manifesta sempre di più come una priorità di vitale importanza.