Premio FORUM PA all’IIS Giosuè Carducci di Roma

L’Istituto di Istruzione Superiore Giosué Carducci di Roma, con i suoi alunni della  classe III AS, ha ricevuto un riconoscimento in occasione della premiazione del 25 maggio 2017, all’interno della manifestazione FORUM PA, per il progetto La cultura in digitale  svolto durante le ore di alternanza scuola-lavoro in orario curriculare.

Come anche il progetto Giornalisti in alternanza  – promosso da Tuttoscuola e teso allo sviluppo delle cosiddette soft skills (INFO tuttoalternanza.it) – La cultura in digitale, ideato e realizzato dall’Istituto Carducci, rende protagonisti gli studenti nel loro apprendimento.

Le azioni formative di orientamento del progetto La cultura in digitale si sono articolate con l’ausilio del simulatore Confao, un simulatore per l’Impresa Formativa di nuova generazione che utilizza gli strumenti tipici del progetto Rete delle Imprese Formative Simulate realizzato dal MIUR. Gli studenti hanno seguito la programmazione di un’unità di apprendimento per simulare un’impresa da loro creata utilizzando pc in rete collegati a una LIM che proiettava le attività proposte dal simulatore. Il percorso che ha portato all’ideazione di questa start up è partito con l’analisi dei punti di forza e di debolezza al fine di aiutare ogni studente nell’individuazione di valide strategie per affrontare il mercato del lavoro nella costruzione del proprio progetto professionale, a partire dalle esperienze pregresse e dalle caratteristiche professionali e personali di ciascuno.

Il progetto di alternanza scuola-lavoro, altamente digitalizzato, ha permesso così di avvicinare gli studenti al mondo del lavoro attraverso la simulazione di esperienze lavorative in aziende tutor e virtuali. Grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie (LIM, computer in rete, Internet, simulatore di impresa) gli alunni hanno potuto sviluppare le cosiddette soft skills, competenze trasversali che in ambito scolastico raramente si riescono ad acquisire. Hanno imparato a costruire tabelle e grafici, a reperire informazioni da fonti accreditate per risolvere problemi, a progettare e pianificare un’idea di impresa agendo in modo autonomo e responsabile, a collaborare e a lavorare in équipe comprendendo i diversi punti di vista dei compagni, comunicando in modo chiaro ed efficace e prendendo decisioni con flessibilità. In particolare, a detta degli studenti, hanno potuto “toccare da vicino” e vivere in prima persona i tempi, i luoghi e le problematiche tipiche del mercato di lavoro, acquisendo competenze informatiche nuove e maggiore consapevolezza delle proprie abilità spendibili in ambito lavorativo. Gli studenti hanno voluto proporre con questa impresa simulata una innovazione critica dei servizi museali per rendere accessibile a tutti, anche e soprattutto ai visitatori con bisogni speciali, gli eventi culturali della città di Roma, favorendo in questo modo l’inclusione, il dialogo interculturale, l’impegno sociale, la creatività e la partecipazione. Il museo innovativo così come viene proposto dal progetto, oltre a sensibilizzare i cittadini su fenomeni socialmente rilevanti, integra le nuove tecnologie immersive, realtà aumentata e virtuale, social network e new media, serious game e il digital storytelling.

A livello didattico il progetto di alternanza scuola-lavoro, articolato secondo queste modalità e durante l’orario curriculare, ha permesso agli studenti di passare dal sapere al saper fare con la conseguente dichiarata soddisfazione degli stessi partecipanti che si sono sentiti maggiormente coinvolti e motivati nel processo formativo. Si è potuto verificare l’apprendimento delle soft skills, acquisite durante le ore di alternanza scuola-lavoro, anche durante il percorso didattico delle varie discipline curriculari in cui gli studenti hanno messo in pratica autonomamente lavori di approfondimento utilizzando modalità multimediali tra cui video, presentazioni in powerpoint, mappe concettuali. Quindi la relazione immediata tra le conoscenze acquisite nel corso di studi e le loro applicazioni concrete nelle esperienze di lavoro simulate in cui il pensare, il sapere e il saper fare costituiscono un pilastro del processo di apprendimento potrebbe rappresentare una nuova frontiera pedagogica tutta da sperimentare.