Continua a distanza la guerra tra Lega e Anief

Sulle graduatorie ad esaurimento da tempo le valutazioni e le iniziative della Lega, da una parte, e dell’Anief, dall’altra, sono di segno opposto, con qualche seguito di polemica.

La divergenza di vedute è emersa anche in occasione della “questione romana” dei docenti arrivati da altre province a contendere il posto ai locali.

Il sen. Pittoni (Lega) ha raccolto il “grido di dolore” dei docenti romani strappando al Miur la nota per favorire l’accesso ai fascicoli personali degli insegnanti trasferiti e consentire il controllo, da parte dei contro interessati, della veridicità della documentazione prodotta.

L’Anief ha risposto immediatamente ricordando ai Direttori generali che “le istanze di accesso agli atti presentate ai sensi della Legge 241/1990 nel riguardare la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti devono necessariamente contenere la motivazione specifica, pena il diritto al rifiuto, al differimento o alla limitazione dell’accesso”. Si tratta indubbiamente di un richiamo ineccepibile che l’Anief completa ricordando che “la semplice richiesta di consultazione dei fascicoli dei docenti trasferiti da altre province da parte di contro interessati”.

In questo modo, però, l’Anief assume pregiudizialmente la difesa dei docenti trasferiti, avallando indirettamente il sospetto che alcune (poche? tante?) documentazioni non siano corrette come da tempo la Lega va dicendo continuamente nei suoi comunicati.

A questo punto è lecito chiedersi se non sia il caso di eseguire un controllo sulla documentazione non attraverso la richiesta di accesso ai fascicoli da parte dei contro interessati, bensì, come consente la legge, da parte degli Uffici scolastici territoriali.