Tuttoscuola: Non solo statale

Classi e miniclassi: verso l’homeschooling?

Le scuole paritarie possono formare classi anche con meno di otto alunni. Il Miur non ha infatti presentato ricorso contro le due sentenze del TAR del Lazio che avevano a suo tempo (2009) dichiarato illegittima la norma contenuta in un decreto del ministro Fioroni del 2007 che aveva stabilito (solo per le scuole paritarie) la soglia minima di otto studenti per classe.

Le sentenze del TAR, ora passate in giudicato e quindi esecutive a tutti gli effetti, non entravano nel merito didattico o psicopedagogico della questione ma si limitavano ad eccepire l’impossibilità di introdurre il citato limite minimo con lo strumento del decreto ministeriale, visto che la legge sulla parità non aveva disciplinato tale materia in alcun modo.

Si potranno dunque costituire classi, per esempio, anche con tre alunni nel momento in cui nelle scuole statali si innalza invece il tetto massimo fino ai 27 alunni nelle scuole secondarie superiori? Certo in questo caso (ma anche con classi di 8) le condizioni di studio sarebbero ben diverse, e la ‘parità’ tra scuole statali e paritarie resterebbe confinata ad una sfera meramente giuridica.

Classi di tre o quattro alunni si avvicinerebbero piuttosto al modello della ‘scuola parentale’ (homeschooling, assai diffuso negli USA), in cui i genitori provvedono direttamente all’istruzione dei figli, ma con il vantaggio di non dover far loro sostenere esami di idoneità (come invece è previsto dalle norme vigenti in Italia per le famiglie singole che abbiano la “capacità tecnica od economica” di istruire i figli senza mandarli a scuola).

Per le scuole paritarie potrebbe così aprirsi una nuova opportunità, ammesso che si trovino famiglie disposte a sostenere le rette assai elevate che si renderebbero necessarie per sostenere i costi di un rapporto docenti-alunni particolarmente basso, tanto da avvicinare la figura degli insegnanti a quella dei precettori di antica memoria.

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