Flc Cgil e Gilda, immissioni non eliminano precariato

Prime reazioni dei sindacati alle dichiarazioni di Matteo Renzi sulle assunzioni disposte in atuazione della Buona Scuola. Per Domenico Pantaleo, segretario della Flc Cgil, “Come al solito il presidente del Consiglio capovolge la realtà. Il piano straordinario di immissioni in ruolo è sicuramente un fatto positivo rivendicato da anni dal sindacato. La sentenza della Corte di Giustizia Europea ha imposto al Governo di stabilizzare tutto il personale della scuola, docente e Ata, con piu’ di 36 mesi di servizio e sui posti disponibili, ma in realtà il Governo ha lasciato fuori dai processi di stabilizzazione tutto il personale Ata, 23 mila insegnanti dell’infanzia, le seconde fasce“. 

Pantaleo ricorda che  “Le organizzazioni sindacali unitariamente hanno attivato un’impugnativa per rivendicare le stabilizzazioni anche per questi lavoratori: stiamo parlando di oltre 100 mila precari! Le supplenze aumentano generando nuova precarietà. Quindi è falso affermare che con la brutta scuola si elimina il precariato“, aggiunge il sindacalista, che argomenta: “Non è chiaro se coloro che saranno immessi in ruolo con la fase C andranno a potenziare l’offerta formativa o a tappare i buchi dovuti a carenza di organico mortificando professionalità e competenze. Finora non si riscontra alcun miglioramento della qualità dell’offerta formativa, perchè la brutta scuola non risolve nessuna delle tante criticità del sistema scolastico“. 

Analoghe le critiche avanzate dalla Gilda degli insegnanti: “Decantare le immissioni in ruolo come stanno facendo in queste ore numerosi esponenti del Pd con le loro dichiarazioni, significa fare propaganda e mistificare la realtà perchè il piano straordinario di assunzioni rappresenta soltanto una parte di una riforma che, invece, è fortemente deleteria per la scuola italiana“. E’ quanto dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale del sindacato.

Per giunta – continua il sindacalista – non dimentichiamo che le assunzioni non sono una concessione elargita dal Governo, ma un atto dovuto in seguito alla sentenza della Corte di Giustizia europea. Inoltre le stabilizzazioni portate dalla legge 107 sono soltanto una parte di quelle stabilite dalla Corte di Lussemburgo: su 200mila precari che avevano diritto all’assunzione, finora ne sono stati immessi in ruolo circa 70mila e ai 180mila previsti dal Governo si arriverà grazie al turn over“.