Fondazione Agnelli: ma così non è una ‘Buona Scuola’

In un ampio commento articolato in cinque punti la Fondazione Agnelli (www.fga.it) riconosce l’importanza dello sforzo compiuto dal governo con il lancio del documento ‘La Buona Scuola’, ma dopo aver sollevato fin dall’inizio dubbi sull’entità delle risorse necessarie (“interrogativi che a due mesi non hanno ancora trovato una risposta davvero soddisfacente...”), entra ora nel merito delle proposte, sulle quali esprime numerose e in qualche caso assai pesanti riserve.

È il caso soprattutto del Piano di assunzioni dei precari delle Gae, cui è dedicata la prima delle cinque schede predisposte dalla Fondazione: l’operazione non tiene conto del fatto che “i percorsi di abilitazione di chi fa parte delle Graduatorie ad esaurimento sono stati eterogenei (idonei di concorsi precedenti, corsi-concorsi ad hoc, SSIS) e presumibilmente non della medesima qualità e trasparenza”, nonché della mancanza di esperienza didattica di molti degli iscritti. E’ dunque necessario, sostiene FGA, “sottoporre i docenti delle Graduatorie ad esaurimento ad una valutazione, a carattere nazionale, che ne verifichi almeno le competenze didattiche”,  o in subordine utilizzare l’anno di prova, che “deve poter dare anche risultato negativo”.

Inoltre esistono gravi squilibri tra le diverse classi di concorso e sul territorio, con il rischio che ci siano in alcuni casi troppi docenti, e in altri troppo pochi. In realtà, è l’obiezione di fondo di FGA, prima di stabilire quanti docenti assumere si sarebbe dovuto capire quali docenti davvero servono. Ma “la Buona Scuola adotta la logica capovolta”, è il severo giudizio della Fondazione, che chiede che almeno l’esercito dei nuovi docenti sia sottoposto a una verifica selettiva delle competenze didattiche.

Anche su altri punti vengono formulate riserve e avanzate (contro)proposte: in materia di valutazione la FGA rileva un contraddizione tra la valutazione delle scuole prevista dal Regolamento, che favorisce la collaborazione tra i docenti, e quella dei docenti legata al riconoscimento dei crediti didattici e professionali individuali, contenuta ne ‘La Buona Scuola’, che favorisce invece la competizione tra di essi. Tematica che si intreccia con quella della ridefinizione della carriera dei docenti, che FGA preferirebbe legata all’acquisizione certificata di competenze da parte dei docenti (docenti esperti) e alla differenziazione degli orari di servizio e dei compiti.

In ogni caso, prioritarie rispetto a qualsiasi esercizio di valutazione dei docenti sono la messa a fuoco, la pubblicazione e la condivisione di quale debba essere oggi il profilo professionale standard dell’insegnante, declinato a 360° lungo le diverse direttrici di competenza richiesta. Solo una volta definito tale profilo sarà possibile ricavare criteri di valutazione davvero omogenei su tutto il territorio nazionale, ai quali le diverse commissioni e i diversi nuclei di valutazione potranno riferirsi per ridurre i margini di discrezionalità dei loro giudizi”.

Anche su altri punti la FGA prende una posizione critica: sull’inclusione lamenta la ‘medicalizzazione’ dell’approccio al problema e l’isolamento in cui verrebbero a trovarsi gli insegnanti di sostegno, prospettiva alla quale contrappone una maggiore integrazione e collaborazione tra i docenti curricolari e quelli di sostegno.

Riserve (meno accentuate) sulla formazione iniziale dei docenti (serve più tirocinio e collaborazione con le scuole), mentre sull’ultimo dei punti esaminati, quello relativo all’alternanza scuola-lavoro, si esprime un giudizio di massima positivo “sebbene occorra chiedersi quali risorse saranno effettivamente messe a disposizione” e si evidenzia la distanza tra le esperienze italiane e il modello duale tedesco, in cui l’alternanza è strutturale e parte dal lavoro. 
Perciò, conclude FGA, “in senso generale sarebbe in ogni caso utile che politica, scuola, imprese e mondo del lavoro aprissero una riflessione di respiro più ampio su che cosa implichi l’adozione del sistema duale in Italia”.

Come si vede, molti sono i punti di affinità tra le analisi e le proposte della FGA in materia di carriera dei docenti, valutazione, autonomia delle scuole, e quelle contenute nel documento di Tuttoscuola ‘Sei idee per rilanciare la scuola’, che risale al settembre 2013.

Ci si augura che nella riflessione sui risultati della consultazione anche queste idee e proposte siano tenute nella dovuta considerazione, essendo il frutto di punti di vista indipendenti da ogni preoccupazione che non sia quella di contribuire a una scuola migliore.