Graduatorie, dal Pd soddisfazione per il decreto per l’aggiornamento

Grande soddisfazione” per il decreto per l’aggiornamento delle graduatorie d’ istituto. Ad esprimerla Davide Faraone, responsabile Welfare e Scuola del PD e Simona Malpezzi, deputata PD e componente Commissione Cultura della Camera, evidenziando come il provvedimento “finalmente mette ordine in una materia dove errori e stratificazioni legislative hanno contribuito a creare una situazione insostenibile per molti nostri insegnanti. Molte delle proposte presentate dal Pd sono state accolte.In questo senso, benissimo la valorizzazione dei titoli di abilitazione, la novità nei punteggi e la possibilità di accedere immediatamente agli incarichi”.

Per valorizzare i diversi percorsi abilitanti – proseguono Faraone e Malpezzi – sia rispetto alla loro durata che alla selettività nell’accesso, sono stati attribuiti specifici punteggi ai docenti. In tal senso, accogliamo con favore l’assegnazione di un  punteggio tra i 48 e i 60 punti ai laureati di Scienze della formazione primaria che non saranno penalizzati dopo il meritato accesso in II fascia per i diplomati magistrali ante 2001. Bene anche i 42 punti agli abilitati TFA. Infatti, come richiesto non solo dal PD ma coerentemente con le condizioni poste nel parere di maggioranza espresso in sede di approvazione del decreto dm. n. 81 del 25 marzo  2013 , i TFA avranno un punteggio aggiuntivo legato alla selettività dell’accesso al percorso di abilitazione e alla sua durata”.

Le graduatorie – spiegano – saranno aggiornate ogni tre anni, tuttavia, l’apertura di due finestre annuali per gli abilitati risolve molti problemi. In questo modo chi ha acquisito nel varco di tempo tra dicembre e giugno l’abilitazione attraverso i Tfa, i Percorsi abilitanti speciali (Pas) riservati a chi aveva già alcuni anni di servizio alle spalle, i corsi di laurea in Scienze della formazione primaria, potrà ottenere l’inserimento nella II fascia. In questo modo, si rende giustizia a tutti quegli insegnanti che, non certo per loro colpa, non hanno ancora potuto concludere il percorso abilitante a loro riservato”.

Finalmente – concludono Faraone e Malpezzi – si è riusciti a modellare un provvedimento che sblocca lo stallo in cui si trovavano molti insegnanti. Adesso la priorità è quella di procedere a passo spedito verso l’immissione in ruolo di nuovi insegnanti, la definizione di un nuovo sistema di reclutamento e formazione iniziale e un esame approfondito delle classi di concorso poiché non è accettabile che vi siano ancora le atipicità frutto della disastrosa riforma Gelmini”.

Se si pensa che Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Gilda degli Insegnanti hanno diffuso comunicati molto polemici nei confronti del decreto sulle graduatorie ora lodato dal Pd, è possibile che il conflitto tra le maggiori organizzazioni sindacali e il principale partito di governo si radicalizzi anche nel settore dell’istruzione.