Ue: discriminati gli insegnanti con contratti a termine

In Italia coloro che lavorano nelle scuole pubbliche con un contratto a termine sono discriminati rispetto agli insegnanti e al personale che ha un contratto a tempo indeterminato. E’ quanto sostiene la Commissione europea che ha inviato alle autorità italiane un “avviso motivato”, secondo passaggio della procedura di infrazione Ue, dando a Roma due mesi di tempo per notificare la trasposizione nella legislazione nazionale delle norme Ue sull’argomento.

La Commissione Ue, spiega un comunicato, ha ricevuto numerosi ricorsi che indicano come questo tipo di staff è trattato in modo meno favorevole di quello permanente. In particolare, sono impiegati con contratti a termine ma ‘continuativi’, per molti anni, che li lasciano in condizioni precarie nonostante svolgano un lavoro permanente come gli altri. E le leggi non prevedono misure per prevenire tali abusi. Inoltre, ricevono un salario più basso dello staff permanente nonostante abbiano le stesse qualifiche ed esperienze.

Per la Commissione la situazione dei precari è contraria alla direttiva sul lavoro a tempo determinato.