Anche per le supplenze servirà l’abilitazione. Protesta Anief

Nel silenzio più assoluto, il Miur modifica l’accesso alle graduatorie d’istituto introducendo una restrizione storica: attraverso il regolamento ministeriale recante modifiche al decreto n. 249 del 10 settembre 2010, il Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha stabilito che d’ora in poi per essere inseriti nelle graduatorie delle 8.047 scuole italiane servirà obbligatoriamente l’abilitazione conseguita attraverso i Percorsi abilitanti speciali (PAS) o i Tirocini formativi abilitanti (TFA)”. Lo sostiene l’Anief in una nota diffusa alle agenzie.

L’operazione ministeriale, che nel corso degli anni lascerà fuori dalle graduatorie scolastiche centinaia di migliaia di neo-laureati, è contenuta nel comma 1, lettera d) dell’art. 4 del citato regolamento (Modificazioni all’articolo 15 del d.m. n. 249 del 2010) emesso dal Ministero dell’Istruzione lo scorso 4 luglio”, spiega il comunicato, che prosegue con una complessa analisi tecnica del provvedimento.

Con questa discutibilissima scelta – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – il Ministero dell’Istruzione ha sovvertito una prassi avviata da 15 anni: permettere a tutti i laureati o a coloro che sono in possesso di un titolo di studio utile all’insegnamento di formulare la propria candidatura direttamente alle scuole. Ed essere inseriti in graduatoria, sulla base del voto conseguito, di altri eventuali titoli conseguiti e di supplenze già svolte. Una prassi che, nei tanti casi in cui non vi siano altri aspiranti già abilitati, permette ai presidi di nominare i supplenti sulla base di una regolare lista di attesa”.

L’unica buona notizia, prosegue il sindacalista, “è che, in questa fase transitoria, tutti coloro che oggi sono già inseriti nelle graduatorie d’istituto non saranno esclusi”.

E già avverte: “Per questi motivi, sarà il giudice amministrativo a doversi esprimere sull’illegittima esclusione dei neo-laureati dall’inserimento nelle graduatorie d’istituto”.

La posizione dell’Anief è coerente con la congenita vocazione ‘ricorsista’ del sindacato, ma in questo caso la battaglia sembra di retroguardia: perché, quando l’operazione TFA-PAS andrà in porto, le scuole dovrebbero continuare ad avvalersi di docenti non abilitati? Caso mai occorrerebbe battersi perché non ci siano più classi di concorso senza un numero di abilitati adeguato alle necessità.