Anief: ma il Cdm esclude migliaia di precari

Le norme sulla stabilizzazione dei precari approvate ieri dal Consiglio dei ministri vedono i sindacati su posizioni di cautela, probabilmente in attesa di conoscere meglio i contenuti e la portata dei provvedimenti approvati.

Netta è invece la critica che l’Anief-Confedir rivolge al governo su due fronti: da un lato perché comunque “decine di migliaia di precari continueranno a rimanere fuori dai procedimenti di stabilizzazione” e dall’altro perché la decisione di “attivare delle ‘procedure selettive’” per “sceglier i migliori tra coloro che hanno avuto un contratto a tempo determinato per tre anni negli ultimi cinque”, come ha dichiarato il ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione, Gianpiero D’Alia, “rappresenta una soluzione inaccettabile e incostituzionale”.

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “il Governo cerca di ricorrere ai ripari con concorsi riservati a tutti i precari della pubblica amministrazione. Ma non possiamo dirci soddisfatti con la decisione di attivare ulteriori concorsi riservati, dopo quella di prorogare migliaia di contratti in scadenza solo di qualche mese. L’unica soluzione praticabile – continua Pacifico – è la loro stabilizzazione, come già avvenuto nel 2006 con l’approvazione della Finanziaria 2007 di chi aveva più di 36 mesi di servizio”.

Secondo Anief-Confedir, “nel nostro ordinamento siamo obbligati a recepire la normativa comunitaria. Quanto stabilito dal Consiglio dei Ministri, quindi, non inibirà le domande risarcitorie relative al periodo di precariato pregresso o, nel caso del personale precario della scuola, al pagamento degli scatti biennali di anzianità”.