Troppi laureati sono disoccupati o sottoretribuiti

Nell’ultimo anno, secondo i dati raccolti dal consorzio di università AlmaLaurea, presentati questa mattina a Roma nella sede della Crui, la percentuale di disoccupati a un anno dal conseguimento del titolo è salita dal 16 al 19% fra i laureati triennali e dal 18 al 20% fra i laureati specialistici (‘magistrali’).

Non va meglio neanche a chi si laurea in un corso a ciclo unico (medicina, architettura, veterinaria, giurisprudenza): la disoccupazione a un anno dalla laurea passa in questo caso dal 16,5 al 19%.

Eppure i laureati italiani risultano pochi (solo il 20% dei 25-34enni ha un titolo di studio universitario contro il 37% della media Ocse): dovrebbero in teoria essere molto richiesti, e invece restano spesso a casa, inoccupati e a carico dei genitori.

Secondo i ricercatori di AlmaLaurea, che hanno intervistato circa 400mila laureati, nell’ultimo anno si è dilatata la percentuale delle forme contrattuali a tempo determinato e interinale (‘lavoro non standard’), del lavoro parasubordinato e del lavoro nero, che coinvolge, a un anno dalla laurea, il 6% dei laureati di primo livello, il 7% degli specialistici e l’11% di quelli a ciclo unico.

Le retribuzioni a un anno dalla laurea (1.105 euro mensili netti per i laureati di primo livello, 1.050 per gli specialistici a ciclo unico, 1.080 per gli specialistici) sono diminuite fra il 2 e il 6% solo nell’ultimo anno, e ancora di più rispetto a quattro anni fa: un laureato specialistico del 2007, a un anno dalla laurea, guadagnava 1.238 euro, quello del 2010 ne ha guadagnato 1.080 nel 2011: -13%.