La trasparenza dei dati non è un optional

Dopo i servizi del Corriere e di Repubblica sui dati mancanti dei bocciati e dei promossi del 2010-11 con l’accusa all’ex portavoce del ministro, Massimo Zennaro, di non averli pubblicati nell’intento di mascherare (questa l’accusa) una presunta flessione di bocciati che andrebbe a smentire la linea del rigore valutativo voluta dalla Gelmini, cresce la richiesta di conoscere i dati effettivi.

Noi ci auguriamo che in una linea di trasparenza – che Tuttoscuola da sempre invoca anche per quanto riguarda la diffusione di elementi conoscitivi di pubblico interesse del sistema di istruzione (e per parte nostra abbiamo raccolto nel 2° Rapporto sulla qualità nella scuola oltre 36 mila dati) – il Miur pubblichi finalmente e presto quei dati dei bocciati e dei promossi.

Ma questo non basta. Come abbiamo più volte detto e come richiesto da molti altri (per ultima l’on. Ghizzoni del PD), ci auguriamo che anche le altre pubblicazioni sui dati del sistema di istruzione, che da molti anni comparivano sul sito del Miur e che in questi ultimi anni sono diventate sempre più sparute e povere, vedano presto la luce, in una logica di servizio al diritto di accesso per tutti.

C’è una legittima attesa in tal senso da parte degli operatori scolastici e della pubblica opinione per approfondire importanti tematiche del sistema di istruzione, accedendo ai dati dettagliati, senza doversi accontentare del filtro dei comunicati stampa del Miur.

La diffusione dei dati relativi all’organizzazione e ai risultati di un servizio pubblico come la scuola (ma vale per tutti gli altri servizi pubblici) è un diritto dei cittadini e un dovere della Pubblica Amministrazione. Confidiamo che ai piani nobili di viale Trastevere se ne stiano convincendo.