Primaria: 10 anni per mettere in ruolo tutti i precari

Il nodo dei precari costituisce ancora una delle questioni principali del pianeta scolastico italiano.

Ci sono i precari storici (quelli iscritti da anni nella graduatorie ad esaurimento) e i precari futuri (quelli di più recente o prossima iscrizione che, nella maggior parte dei casi, ancora non hanno lavorato nella scuola ma che sperano di farlo prima o poi).

Precari a vita? L’ultima inchiesta di Tuttoscuola accende i riflettori soprattutto su tre nuovi dati sorprendenti sui tempi di inserimento: ci vorranno quasi 10 anni per immettere in ruolo tutti i precari (storici e futuri) della scuola primaria, poco meno di 30 anni per assorbire i precari della scuola dell’infanzia, dai 7 ai 10 anni per assorbire i prof. di lettere.

Le attese sarebbero state ancora maggiori se l’emendamento al Decreto Sviluppo che consentiva la riapertura delle graduatorie ad esaurimento ad altri 20 mila insegnanti, accolto in un primo momento dalla commissione Cultura della Camera, fosse passato in via definitiva.

Ma andiamo per ordine.

Un decennio per immettere in ruolo i precari della primaria

In attesa di conoscere l’assestamento delle graduatorie ad esaurimento per gli ultimi aggiornamenti che varranno dal 2011-12, Tuttoscuola ha analizzato la situazione esistente alla fine del 2010, dopo gli ultimi inserimenti con riserva nelle graduatorie ad esaurimento e il contenuto numero di immissioni in ruolo.

Nel 2010 risultavano iscritti nelle graduatorie provinciali per la scuola primaria circa 67.000 docenti.

Quanto tempo ci vorrà per far entrare in ruolo tutte queste persone? Bisogna innanzitutto stimare quanti posti si libereranno nei prossimi anni per pensionamenti, e per far questo è utile analizzare il trend storico.

Ebbene, negli ultimi cinque anni i pensionamenti nella sola scuola primaria statale sono stati complessivamente circa 40mila (39.958) con punte comprese tra i 6.166 dell’anno scorso e gli 11.630 del 2007-08.

Nell’ultimo lustro mediamente ogni anno hanno lasciato il servizio con varie motivazioni 8mila docenti; si può stimare che questa tendenza di circa 8mila posti lasciati annualmente liberi varrà anche per i prossimi anni, considerato anche l’innalzamento dell’età per la pensione di vecchiaia a 65 anni in un settore fortemente femminilizzato (96%), com’è la scuola primaria.

Facciamo i conti: per assorbire 67mila docenti di scuola primaria iscritti nelle graduatorie ad esaurimento ci vorranno, quindi, tra gli otto e i dieci anni, sempre che i posti che si rendono vacanti per pensionamento coincidano con il numero di iscritti in graduatoria per la stessa provincia e che nel frattempo non vengano banditi, come sarebbe logico, nuovi concorsi con diritto di utilizzare il 50% dei posti vacanti. Sempre che non vi siano anche ulteriori riduzioni di organico.

Se verranno banditi i concorsi (che per legge si prenderanno la metà dei posti disponibili) per immettere in ruolo tutti gli iscritti nelle graduatorie ci vorranno tra i 16 e i 20 anni.