Graduatorie bloccate nel milleproroghe?

Nel testo del decreto legge milleproroghe di fine anno non compariva l’annunciata decisione del blocco delle graduatorie provinciali ad esaurimento per i docenti precari.

Si era parlato di “giallo”, di incomprensibile dimenticanza, ma la ragione della mancata previsione del blocco aveva ben altra motivazione e teneva conto della attesa sentenza della Consulta sulla legittimità della legge salva precari nella parte che aveva disposto l’esclusione di inserimento di nuovi iscritti di altre province secondo il punteggio posseduto (inserimento a pettine): una pronuncia provocata da un’ordinanza del Tar Lazio su ricorso sostenuto dall’Anief.

Prudentemente l’emendamento del blocco-graduatorie da inserire nel decreto milleproroghe in sede di conversione in legge è stato tenuto in serbo in attesa della pronuncia della Corte.

La Corte ha già deciso ma non si conosce quale verdetto finale abbia adottato. Martedì il “mille proroghe” riprende in Parlamento il suo cammino di conversione. Se l’emendamento di blocco sarà inserito, sarà anche segno che il governo sa, per via riservata, quale è stata la decisione della Consulta. Se l’emendamento non sarà presentato, sarà come rendere anticipatamente pubblico il verdetto della Corte costituzionale per la legittimità degli inserimenti “a pettine”.

Se il pettine dovesse prevalere, se cioè gli inserimenti nelle graduatorie di altre province già effettuati con il sistema dell’accodamento dovessero avvenire secondo effettivo punteggio posseduto, le graduatorie utilizzate per nomine annuale o fino al termine delle attività oppure, in qualche caso, anche per l’immissione in ruolo, dovrebbero essere riscritte, rivoluzionando l’ordine di inserimento. Come minimo dovrebbero essere riviste diverse nomine, attribuendo validità giuridica, quanto meno ai nuovi aventi titolo. E le difficoltà maggiori si avrebbero al nord, che già presenta molte graduatorie esaurite per gli insegnamenti tecnico-scientifici. Senza contare le possibili impugnative in sede civile per ottenere anche il riconoscimento dei benefici economici mancati.

Ma si tratta di uno scenario teorico, poco probabile, anche se possibile.

In attesa di conoscere la decisione della Consulta, l’emendamento al milleproroghe potrebbe dare una risposta in anticipo alle speranze di molti precari e alle preoccupazioni del Miur.