Capua (Sc) a Tuttoscuola: I docenti non sono pagati poco

Intervista alla deputata di Scelta Civica, vicepresidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera

Onorevole, non possiamo non cominciare questa nostra chiacchierata dalla recentissima e scottante vicenda degli scatti per gli insegnati: prima concessi, poi ritirati, infine restituiti. Qual è il suo giudizio e quello di Scelta civica?

“Non si fa marcia avanti per poi fare marcia indietro: perché questo fa perdere credibilità al sistema, al Paese, al governo. Al di là dell’oggetto del contendere, cioè degli scatti. E’ stato un passo falso, purtroppo l’esecutivo ne fa, non ha una situazione facile perché deve tener conto di moltissimi compromessi, e queste cose, ahimè, succedono. Ma ciò non vuol dire che siano giustificate”.

Passiamo al nostro dossier per rilanciare la scuola, che abbiamo presentato dopo l’estate scorsa: fra le tante cose,  proponiamo di ottimizzare le risorse….

“In effetti, l’Italia e gli italiani si sono abituati ad un regime di “privilegi”, e fra questi voglio includere gli istituti molto piccoli e le scuole che non hanno studenti, perché negli anni passati la linea è stata proprio questa, cioè lo sviluppo di determinate strutture capillari su tutto il territorio nazionale. E’ ovvio che adesso la situazione è ben diversa, e c’è una grande attenzione alla spesa. Quindi, è opportuno ridurre questi centri di costo, che hanno appunto costi elevati e una produttività relativa, anche indipendente dall’efficienza della struttura stessa. Ma in Italia tutti gridano al cambiamento, però il cambiamento deve cominciare dal Paese vicino e non da quello in cui si abita. Mi piacerebbe invece vedere un’assunzione di responsabilità. Ognuno di noi deve fare uno sforzo per andare verso la razionalizzazione delle spese e l’ottimizzazione delle attività. Altrimenti, continueremo ad avere solo palle al piede, che ci portiamo dietro a scapito dell’efficienza delle istituzioni scolastiche: chi ci rimette sono i ragazzi, che sono meno preparati (AUDIO)”.

Tuttoscuola ritiene pure che occorra una vera autonomia, senza distinzione fra paritarie e statali…

“Io credo che anche le scuole pubbliche debbano essere più autonome. Bisogna lasciare più responsabilità agli individui, ai dirigenti, al corpo scolastico in generale, perché uno dei problemi italiani è proprio il fatto che manca la possibilità di esprimere le proprie capacità all’interno del sistema statale”.

Secondo lei va superata la concezione della carriera dei docenti legata solo all’anzianità di servizio?

“La carriera legata agli scatti d’anzianità è un qualcosa che accompagna da sempre il pubblico, ma è un concetto che va assolutamente cambiato, anche se sarà un processo lungo e non facile. Così come serve assolutamente un’assunzione di responsabilità”.

Vale a dire?

“Il corpo docente è profondamente sottoutilizzato. Perché i professori lavorano 18 ore a settimana e hanno un giorno libero: questo oggigiorno non lo può fare nessun lavoratore. Occorre utilizzare gli insegnanti facendoli lavorare qualche ora in più a settimana: per contribuire al recupero degli allievi più fragili, per organizzare dei centri estivi, per andare incontro alle famiglie e ai bisogni della società odierna, diversa da quella di 20/30/40 anni fa, quando la scuola è stata arricchita di un corpo insegnante così numeroso. Penso che nessun lavoratore abbia così tanti privilegi.  I docenti dicono di essere pagati poco, ma secondo me non sono poi pagati così tanto poco, Se ci fossero le iniziative a cui ho accennato, sarebbe un uso di una grandissima risorsa, altrimenti sprecata e sottoutilizzata, ai danni di tutto il Paese (AUDIO)”.