Adozione dei libri di testo. Confermare le scelte dell’anno precedente?

Nel corso dell’audizione del ministro Azzolina al Senato, tra i tanti problemi segnalati negli interventi dei senatori vi è stato quello dell’adozione dei libri di testo per l’anno prossimo. È stato l’ex-sottosegretario all’istruzione, Davide Faraone (Italia Viva) a sollevare la questione, dichiarando, in proposito: “Considerato che le scuole, normalmente, in questi mesi svolgono un’attività volta all’adozione dei libri di testo (che comporta riunioni di consigli per l’anno successivo, riunioni di consigli di classe, collegi dei docenti, andirivieni di rappresentanti) e che nel 2009 fu deciso di mantenere gli stessi libri di testo per cinque anni, io credo che non sia sconvolgente se noi, per il prossimo anno, lasciassimo gli stessi libri di testo, anche facendo risparmiare le  famiglie. Mi risulta, invece, che uffici del Ministero, spinti dagli editori, cercano la strada per far fare alle scuole le adozioni dei testi, addirittura facendo sfogliare i libri in rete. Io credo che anche questo percorso vada stoppato”.

Riteniamo che la proposta del sen. Faraone di soprassedere ad una nuova adozione e confermare le scelte precedenti sia dettato dal buon senso e da realismo.

Per meglio capire la problematica è bene conoscere le procedure per arrivare all’adozione vera e propria che viene deliberata dal collegio docenti.

  1. I rappresentanti delle case editrici depositano a scuola i libri in visione per l’adozione (e questo è un primo ostacolo non facile da superare, considerate le limitazioni dei contatti e di molte segreterie chiuse per lavoro agile).
  2. I docenti consultano i testi messi a disposizione nella sala insegnanti. Allo stesso modo consultano i testi i genitori e gli studenti rappresentanti di classe (è questo un secondo ostacolo più complesso del precedente materialmente pressoché insuperabile, a meno che possa essere consentito l’accesso on line ai testi, fornendo le credenziali di accesso – improbabile – per tutti da parte delle case editrici).
  3. I consigli di classe/interclasse si riuniscono con tutti i componenti (docenti e genitori/studenti) e formulano le proposte di adozione (è questo un terzo ostacolo che si può superare soltanto in video conferenza non facile, comunque, da mettere in atto e con rischio di diffuse irregolarità organizzative e gestionali).
  4. Il collegio dei docenti, normalmente entro la seconda decade di maggio, delibera l’adozione sulla base delle proposte formulate dai consigli di classe /interclasse (è questo il quarto ostacolo da superare, perché è sperabile che tutti i consigli di classe siano stati in grado di riunirsi e deliberare; il collegio non può che svolgersi in video conferenza che, comunque, è difficilmente praticabile dato l’elevata composizione dell’organo).
  5. La segreteria dell’istituzione, sulla base del verbale del collegio, dà comunicazione delle adozioni attraverso l’apposita piattaforma sul sito www.adozioniaie.it. La comunicazione normalmente avviene entro la prima decade di giugno, anche per consentire alle case editrici di stampare i testi in tempo utile per l’avvio delle lezioni a settembre (è questo il quinto ostacolo connesso ai tempi di comunicazione, il cui mancato sostanziale non rispetto pregiudica la regolarità di avvio delle lezioni). 

Sono in gioco sia gli interessi dell’editoria che ha bisogno di vedere adottati i testi comunque e in tempo utile per la loro stampa sia la disponibilità per gli alunni dei testi all’inizio delle lezioni.

È evidente che la proposta del sen. Faraone è realistica, fondata su dati di fatto e va tenuta in considerazione, considerata la sostanziale evidente impraticabilità ai tempi del coronavirus.