Sentenza UE: Addio all’aliquota, a mai più rivederci

Ieri, come primi commenti alla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea di Lussemburgo, abbiamo ammonito a leggerla ciascuno per proprio conto (http://www.tuttoscuola.com/?34723), cercando di non farsi mediare i contenuti da formazioni politiche o sindacali, ne abbiamo circoscritto il raggio d’azione ai soli posti vacanti e disponibili, e riteniamo di avere confutato l’equazione sentenza=stabilizzazione (http://www.tuttoscuola.com/?34726), spiegando come questa spinga più che altro sull’indizione di procedure concorsuali regolari.

Oggi vogliamo parlare di una attività giornalistica che svolgiamo tutti gli anni prima di ogni anno scolastico, molto sentita dagli aspiranti docenti, che consiste nella previsione dell’aliquota delle immissioni in ruolo sul fabbisogno dell’anno scolastico a venire, e nel darne notizia quando questa viene definita.

Come spiegavamo da ultimo in questo articolo (Posti vacanti, esuberi e assunzioni. Istruzioni per la lettura), con il termine aliquota si designa la “percentuale che il Ministero dell’Economia e delle Finanze autorizza annualmente a fronte della richiesta di assunzioni da parte del Ministero dell’Istruzione. Maggiore è l’aliquota autorizzata e maggiore è il numero di immissioni in ruolo. Minore è l’aliquota autorizzata e minore è il numero di immissioni in ruolo. La “forbice” tra i posti vacanti e quelli autorizzati viene coperta dalle supplenze annuali”. L’anno passato questa aliquota fu del 55%, significativamente più alta degli anni precedenti, quando si attestava sempre ampiamente sotto il 50%.

E chi non rientrava nell’aliquota? Erano i docenti di cui la scuola aveva comunque bisogno per svolgere stabilmente le proprie funzioni, ma che lo Stato preferiva non assumere, ricorrendo al precariato.

Ecco, la sentenza emessa ieri dalla Corte di giustizia dell’Unione europea di Lussemburgo – accanto ad altre – una cosa la fa: pone una pietra tombale sopra al concetto di “aliquota”, ossia la pratica tutta italiana di assumere personale precario per docenze stabili.

D’ora in avanti, tutte le assunzioni su tutti i posti in organico di diritto dovranno avvenire tramite i canali preposti – oggi le graduatorie a esaurimento e graduatorie concorsuali, domani (se la riforma governativa andrà in porto) le sole graduatorie concorsuali -. Su tutti i posti in organico di diritto, ripetiamolo. A noi sembra una grande conquista di civiltà.