Tfa speciali, il sì della Camera è condizionato

Tfa (abilitazioni) speciali alla docenza, c’è il sì anche della commissione Cultura della Camera. Seppur con condizioni. I corsi speciali per chi ha già tre anni di insegnamento alle spalle si faranno, dunque, e chi ha i requisiti potrà accedere senza dover fare il test di selezione a cui si sono sottoposti quanti stanno facendo il tfa ordinario.

Il parere della commissione è stato votato all’unanimità da Fli, Idv, Udc e Pd. Assente il Pdl.

La commissione ha dato il via libera al testo sui tfa (tirocini formativi attivi) speciali, ma ha posto le sue condizioni. Innanzitutto chi sta seguendo il percorso di abilitazione ordinario (i test di accesso ci sono stati la scorsa estate) non potrà essere scavalcato nelle graduatorie di II fascia (quelle usate dalle scuole per le supplenze annuali, non quelle provinciali da cui vengono assunti i docenti e presi supplenti annuali) da chi ha fatto il percorso speciale.

Sarà “il ministero dell’Istruzione – spiega all’agenzia di stampa Dire Maria Coscia, deputata Pd – ad individuare i parametri perché ciò non accada. Noi abbiamo comunque sancito l’opportunità, con il nostro parere, di attivare questi percorsi speciali, ma abbiamo anche stabilito il principio che chi fa un percorso più difficile non venga scavalcato da chi ne ha uno più morbido. Il nostro parere prevede poi che non si perda il valore del diploma preso prima del 2000 che era anche abilitante“. Salvi i titoli magistrali, dunque.

Per accedere ai percorsi speciali ci vogliono 3 anni di insegnamento. Con una novità: “Vale anche l’anno scolastico in corso“, spiega sempre Coscia. Quanto all’assenza in blocco del Pdl la deputata Pd chiosa: “Non si sono presi nemmeno la responsabilità di venire a votare per risolvere una situazione che hanno creato loro con il governo Berlusconi che ha bloccato le abilitazioni chiudendo le Ssis (le scuole di specializzazione per l’insegnamento, ndr) e consentendo a docenti non abilitati di continuare a salire in cattedra“. I Tfa speciali e non, va chiarito, non consentono l’accesso alle graduatorie provinciali da cui si assumono i prof. Non sono un passaporto per il posto fisso a cui i nuovi abilitati potranno accedere solo tramite concorso. Le graduatorie restano “ad esaurimento – specifica Coscia – ma consentono di abilitare docenti che fino ad ora hanno insegnato come supplenti chiamati dalle scuole senza avere questo titolo“. Insomma, si sana una illegalità.

La partita dei Tfa speciali tuttavia non si chiude qui. Il parere della commissione Cultura, molto importante e atteso, oltre che obbligatorio, non è vincolante. Spetterà ora al governo se recepire o meno questa indicazione, e bisogna anche tenere conto del fatto che, dei due principali partiti rappresentati in Parlamento, il Pdl non si è presentato nell’aula dei commissari, mentre il il Pd, per bocca del deputato Tonino Russo, ha chiesto al governo (era presente il sottosegretario Elena Ugolini) di lasciare la materia al prossimo governo.