Indennità di disoccupazione e accesso preferenziale alle supplenze. Come funzioneranno

Emergono nuovi dettagli sul provvedimento discusso oggi al Consiglio dei Ministri, riguardo al quale hanno tenuto oggi una conferenza stampa i ministri dell’Istruzione Mariastella Gelmini e del Welfare Maurizio Sacconi, circa l’indennità di disoccupazione da erogare ai supplenti annuali cui non è stato rinnovato il contratto, cui si aggiunge un accesso facilitato alle supplenze brevi.

Per quello che riguarda i tempi il provvedimento, del quale è ancora il incerto lo strumento legislativo da utilizzare (la Gelmini ha parlato di “decreto legge ad hoc” o di inserimento di una norma apposita nel decreto Ronchi), questo dovrebbe essere presentato in Consiglio dei Ministri mercoledì 9 settembre.

Per i precari beneficiari del provvedimento dovrebbero attuarsi quelli che durante la trattativa tra tecnici del ministero e sindacati sono stati chiamati “contratti di disponibilità”. Le supplenze brevi saranno affidate prioritariamente agli insegnanti precari, abilitati, iscritti nelle graduatorie a esaurimento e che hanno avuto solo supplenze annuali nello scorso anno scolastico. Quando i precari non svolgeranno le supplenze brevi, l’Inps attiverà automaticamente l’erogazione dell’indennità di disoccupazione. In questa maniera, il lavoratore precario sarà tutelato dal punto di vista retributivo e delle competenze, non dovrà recarsi all’Inps per chiedere l’indennità di disoccupazione o per comunicare l’inizio di un nuovo rapporto di lavoro, e solo il caso di rifiuto immotivato della supplenza determinerà la perdita del diritto all’indennità di disoccupazione.

L’indennità di disoccupazione ha una durata di 8 mesi che diventano 12 per coloro i quali hanno superato i 50 anni. Il personale che accetterà tutte le occasioni di supplenza avrà diritto al punteggio per l’intero anno di servizio nelle graduatorie a esaurimento.

Inoltre, sono già state stipulate convenzioni con le regioni (per ora Sicilia e Sardegna, ma ci sono trattative avviate con altre regioni per analoghi accordi, mentre la Uil Scuola comunica che hanno dato la loro disponibilità Puglia, Calabria, Basilicata, Campania, Lombardia, Abruzzo, Marche e Veneto) per coinvolgere questi stessi insegnanti precari in progetti di rafforzamento dell’offerta formativa finanziati con risorse dei Por (Piani operativi regionali) e dei Pon (piani operativi nazionali).