Tuttoscuola: Non solo statale

Scuola pubblica, il Cavaliere si difende

Ma il PD reagisce polemicamente alla nuova esternazione del premier

Le parole pronunciate dal premier al convegno dei cristiano-riformisti sembravano molto chiare circa la responsabilità degli insegnanti della scuola pubblica di inculcare principi diversi da quelli che vorrebbero le famiglie, ma, davanti alle pesanti reazioni dell’opposizione e del PD in particolare, Berlusconi, in una nota diffusa da Palazzo Chigi, ha controbattuto accusando i critici di travisare ribaltare il senso delle sue dichiarazioni: “Come al solito, – ha detto – anche le parole che ho pronunciato sulla scuola pubblica sono state travisate e rovesciate da una sinistra alla ricerca, pressoché ogni giorno e su ogni questione possibile, di polemiche infondate, strumentali e pretestuose”. E ha deciso di chiarire il suo pensiero con una nota ufficiale per evitare di essere frainteso circa la sua posizione sulla scuola pubblica.

Dopo aver affermato che il suo governo ha avviato una profonda e storica riforma della scuola e dell’Università, ha precisato che questo è stato fatto “proprio per restituire valore alla scuola pubblica e dignità a tutti gli insegnanti che svolgono un ruolo fondamentale nell’educazione dei nostri figli in cambio di stipendi ancora oggi assolutamente inadeguati.”

Le mie parole, perciò, non possono essere in alcun modo interpretate – ha concluso il premier – come un attacco alla scuola pubblica, ma al contrario come un richiamo al valore fondamentale della scuola pubblica, che presuppone libertà d’insegnamento ma anche ripudio dell’indottrinamento politico e ideologico“.

Però, dopo questa precisazione che sa di rettifica e di correzione di tiro, Berlusconi non ha perso l’occasione per un nuovo affondo alla scuola pubblica ideologizzata, affermando che “Questo non significa non poter ricordare e denunciare l’influenza deleteria che nella scuola pubblica hanno avuto e hanno ancora oggi culture politiche, ideologie e interpretazioni della storia che non rispettano la verità e al tempo stesso espropriano la famiglia dalla funzione naturale di partecipare all’educazione dei figli“.

A questa ultima accusa ha replicato la sen. Anna Finocchiaro (PD) “Dire che nella scuola pubblica hanno avuto e hanno tuttora un ruolo deleterio ideologie politiche contrarie a quelle delle famiglie è insensato, oltre che irresponsabile“.

La scuola pubblica è un’istituzione fondamentale della nostra Repubblica democratica, il luogo deputato ad assicurare pari opportunità di istruzione, e quindi pari condizioni di partenza, a tutti i cittadini, e il luogo della libertà di pensiero. Un attacco da parte del Presidente del Consiglio alla scuola pubblica, dunque, è un fatto di gravità inaudita: è l’attacco a uno dei pilastri della nostra democrazia”, ha affermato in una nota. l’esponente del PD.

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