Si tiene a Roma dal 20 al 22 marzo 2009 il XV congresso nazionale dell’AGeSC (Associazione Genitori delle Scuole Cattoliche). Il tema scelto per questo congresso è “Libertà di educazione: l’Italia al bivio“. Di quale bivio si tratta?

Secondo il presidente nazionale dell’associazione, Maria Grazia Colombo, il bivio non è più quello che un po’ restrittivamente era stato ricondotto in passato alla scelta tra finanziare o non finanziare le scuole non statali paritarie, che con l’approvazione della legge n. 62/2000 fanno comunque parte a pieno titolo del sistema pubblico di istruzione.

Il bivio di fronte al quale si trova l’Italia è quello che riguarda la libertà di educazione, un tema che secondo l’AGeSC coinvolge in egual misura le scuole statali e quelle paritarie, poiché “da un sistema di libertà educativa tutti ricevono vantaggi”.

L’autonomia delle scuole, costituzionalmente riconosciuta dal 2001, fa diventare meno rilevante la questione di chi le gestisce (lo Stato o altre formazioni sociali), e decisivo, invece, il problema di come esse sono gestite, la qualità dell’offerta formativa delle singole istituzioni. Alle famiglie, secondo l’AGeSC, deve essere data la possibilità di valutare e scegliere tra le diverse offerte formative a prescindere dalla natura giuridica del soggetto che le eroga. Il bivio è tra garantire alle famiglie la libertà di scelta, senza condizionamenti economici, o negarla.

E dunque il tema della libertà di educazione in termini più generali, “come diritto della persona e non come un privilegio” sarà l’argomento centrale affrontato dal congresso, che si apre, dopo le relazioni introduttive della presidente Colombo e della giurista Annamaria Poggi dell’università di Torino, con una tavola rotonda sullo stesso tema, alla quale partecipano il ministro Mariastella Gelmini, l’ex ministro Luigi Berlinguer, l’ex ministro ombra del PD Mariapia Garavaglia e il prof. Lanfranco Senn, economista dell’università Bocconi, moderati dal direttore di Tuttoscuola, Giovanni Vinciguerra.