
Viola Gabriele: ‘Sogno una scuola che metta al centro lo studente, che trasmetta passione e che sia pronta al vero confronto con le nuove generazioni’

di Sara Morandi
Nel panorama cinematografico contemporaneo, “Unicorni” emerge come un’opera significativa diretta da Michela Andreozzi. Questo film esplora la delicata tematica dell’identità di genere attraverso la storia di Blu, un bambino che si destreggia tra i complessi legami familiari e la ricerca della propria autenticità. In questo contesto, l’intervista con la giovane attrice Viola Gabriele, al suo debutto cinematografico, offre uno sguardo intimo sulla realizzazione del film. Viola interpreta Diletta, la figlia maggiore di una famiglia che affronta tematiche attuali e complesse. La sua preparazione per il ruolo e le esperienze di lavoro con attori affermati come Edoardo Pesce e Valentina Lodovini sono testimonianze di un viaggio artistico e personale intenso. Viola condivide il suo entusiasmo per aver partecipato a un progetto che non solo tocca temi importanti ma lo fa con sincerità e realismo. La sua visione di una scuola ideale, che mette al centro lo studente e promuove un vero confronto con le nuove generazioni, riflette il suo desiderio di un cambiamento profondo e inclusivo nella società. “Unicorni” non è solo un film, ma un invito a riconsiderare le nostre percezioni e a spostarci verso un futuro più accogliente e aperto.
Viola, come ci si sente a fare il proprio debutto nel mondo del cinema con un film così significativo come “Unicorni”?
“Sono molto contenta di aver preso parte a questo progetto. Credo che “Unicorni” sia un film che tocca dei temi importanti in modo sincero e reale; molti degli argomenti trattati mi stanno molto a cuore e sono convinta che sia un grande spunto di riflessione per tutti, in particolare per gli adulti. La purezza di Blu poi, aggiunge quel tocco magico e gioioso, che sottolinea la ricerca della felicità attraverso la libertà di essere sé stessi”.
Il tuo personaggio nel film “Unicorni” vive una situazione familiare complessa. Come ti sei preparata per interpretare il ruolo della figlia maggiore in una famiglia che affronta temi così delicati e attuali?
“Più che complessa, la situazione familiare di Diletta è reale e attuale; è un personaggio un po’ ‘ribelle’ e, questa sua trasgressione, mi è molto vicina. Sotto molti punti di vista siamo simili: coetanee in fase di cambiamento, sperimentando e cercando noi stesse”.
Cosa hai imparato lavorando con grandi attori come Edoardo Pesce e Valentina Lodovini?
“Edoardo e Valentina, come altri grandi professionisti sul set, mi hanno aiutato guidandomi in un percorso a me nuovo. Sono persone molto alla mano e sorridenti che mi hanno sempre messa a mio agio”.
Immaginando una scuola ideale, come dovrebbe essere secondo te, la scuola perfetta?
“Una scuola che mette al centro lo studente, che trasmetta passione e che sia pronta al vero confronto con le nuove generazioni”.
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