Via libera a oltre 65mila assunzioni per il 2025/26. Valditara: ‘Segnale forte per il futuro dell’istruzione’

Con la firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sul DPR dell’8 agosto 2025 (registrato alla Corte dei Conti il 1° settembre), il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha ottenuto l’autorizzazione formale a procedere con un imponente piano di assunzioni per l’anno scolastico 2025/2026. Un provvedimento atteso e necessario, che mira a stabilizzare il personale scolastico e a garantire la piena operatività delle scuole italiane. Il piano autorizza complessivamente 65.265 assunzioni a tempo indeterminato. Si tratta di posti effettivamente vacanti e disponibili, che andranno a rafforzare tutte le componenti del sistema scolastico:

– 347 dirigenti scolastici
– 48.504 docenti
– 6.022 insegnanti di religione cattolica
– 44 educatori
– 10.348 unità di personale ATA

La procedura, frutto della collaborazione tra MIM, MEF e Presidenza del Consiglio (Dipartimento della Funzione Pubblica), rappresenta un passaggio chiave per garantire continuità didattica e qualità del servizio scolastico.

Valditara: “Diamo stabilità e valorizziamo il personale”

Le assunzioni in tutte le categorie del personale scolastico rappresentano un segnale forte e concreto della volontà del Governo e del Ministero di investire sul futuro dell’istruzione”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “Diamo stabilità al sistema scolastico, garantiamo continuità didattica agli studenti e valorizziamo chi lavora ogni giorno nelle scuole italiane con serietà e passione”.

Particolare rilievo è stato dato all’assunzione di oltre 6.000 docenti di religione cattolica, una categoria che attendeva da oltre vent’anni il riconoscimento del proprio ruolo educativo. “Un atto di giustizia verso una categoria che ha atteso troppo a lungo il giusto riconoscimento del proprio ruolo educativo”, ha sottolineato Valditara.

Altro punto centrale, l’immissione in ruolo di quasi 14.000 docenti di sostegno, resa possibile anche grazie all’aumento dell’organico di diritto previsto dall’ultima legge di bilancio. “Un passo fondamentale per garantire davvero il diritto allo studio agli studenti con disabilità”, ha affermato il Ministro.

Un piano necessario, ma non risolutivo

Sebbene il provvedimento rappresenti un’importante boccata d’ossigeno per le scuole, molti osservatori sottolineano come si tratti in buona parte di un atto dovuto, volto a compensare i vuoti lasciati dai pensionamenti. Resta ora da verificare quanti di questi posti autorizzati verranno effettivamente coperti: negli ultimi anni, infatti, il sistema ha mostrato difficoltà strutturali nell’attribuire tutti i posti disponibili, soprattutto nelle regioni del Nord.

Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, ha commentato: “Negli ultimi anni sono state coperte solo una parte delle cattedre disponibili. Troppo lenti e farraginosi i meccanismi concorsuali per titoli ed esami”. Da qui la proposta di una maggiore valorizzazione delle graduatorie di merito e dell’esperienza maturata: “Non più solo il tradizionale concorso, bensì attenzione anche a merito e competenza, come peraltro già avviene – seppur in modo non strutturale – nell’assunzione dei docenti per le attività di sostegno”.

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