Tuttoscuola: Non solo statale

Verso le elezioni/2. Capezzone corregge Boselli

Scuola pubblica, scuola pubblica, scuola pubblica” è la priorità che il presidente dello SDI, Enrico Boselli, non si stanca di annunciare in questa campagna elettorale. La Rosa nel pugno, nella interpretazione di Boselli, è l’unico partito che ha messo la scuola pubblica in cima alla lista delle priorità. Ma secondo il leader della componente radicale della Rnp, Daniele Capezzone, non basta difendere la scuola pubblica così com’è: andrebbe aggiunta la parola “riforma” (della scuola pubblica).
La precisazione, fatta da Capezzone in occasione della tavola rotonda promossa dall’ANP-APEF lo scorso 27 marzo, potrebbe essere non irrilevante perché nella versione di Boselli l’accento cade senz’altro sull’aggettivo “pubblica” (in opposizione a “privata“), mentre in quella di Capezzone l’attenzione sembrerebbe spostarsi sul sostantivo “scuola” (da riformare). L’ottica di Boselli è di tipo istituzionale-costituzionale, non a caso fa riferimento all’art. 33 della Costituzione e al noto inciso “senza oneri per lo Stato“, un cavallo di battaglia della sinistra laico-socialista, soprattutto di quella di estrazione azionista. L’ottica di Capezzone sembra più pragmatica e orientata al miglioramento complessivo della qualità del sistema educativo piuttosto che alla riproposizione della querelle pubblico-privato.
Va detto peraltro che lo SDI aveva deciso di fare della scuola pubblica l’obiettivo prioritario del suo programma già prima di stringere l’alleanza con i radicali per la formazione della “Rosa nel pugno“, praticamente subito dopo la riforma del sistema elettorale in senso proporzionale, riforma che ha indotto ciascun partito, pur all’interno della coalizione scelta, a rimarcare i tratti della propria identità e diversità rispetto ai partners: un effetto divaricante temuto dai leader degli schieramenti, perché va in direzione opposta agli effetti unificanti prodotti dal sistema maggioritario.

Forgot Password