Varato il decreto legge, attesa l’ordinanza per le graduatorie permanenti

Con quasi due settimane di ritardo rispetto all’approvazione in Consiglio dei ministri (2 aprile) è stato alla fine pubblicato sulla Gazzetta ufficiale (15 aprile) il decreto legge che ha definito i nuovi criteri di valutazione dei titoli e le relative posizioni in graduatoria del personale scolastico.

Il decreto può ora esplicare tutti gli effetti che consentiranno di avviare le procedure amministrative di revisione dei punteggi e, quel che più conta, creare le condizioni per predisporre entro il 31 luglio le nomine in ruolo del personale con decorrenza economica dal prossimo settembre.

I posti riservati ai docenti inclusi nelle graduatorie permanenti non sono molti, perché, come si sa, dei 15 mila posti concessi con il contagocce dal ministro dell’Economia, una parte (forse 5 mila posti) è da riservare al personale Ata e la restante parte è da ripartire (metà e metà) tra i docenti idonei dell’ ultimo concorso per titoli ed esami e i docenti delle graduatorie permanenti.

La revisione dei punteggi (che riguarda solamente la terza fascia del personale delle permanenti) finirà per interessare, dunque, circa 5 mila persone per una media di 500 persone per provincia (e altrettanti per effetto delle graduatorie del concorso).

Posti da ripartire tra tutti gli ordini di scuola, dall’infanzia alle superiori.

Quasi un terno al lotto, insomma, per chi aspetta di entrare dalla graduatoria permanente.

Affinché questa operazione di rivalutazione dei titoli, che certo non dà una risposta definitiva al problema dei precari, avvenga comunque nelle condizioni di massima equità possibile, i sindacati di categoria hanno richiesto e ottenuto nei giorni scorsi di avere un preliminare incontro con il Miur in vista dell’emanazione dell’ordinanza. Le organizzazioni sindacali hanno espresso molte perplessità sia di metodo sia di merito e si sono riservate di fornire entro il 20 aprile puntuali indicazioni sulle questioni prospettate. Si attende l’esito della concertazione e l’emanazione dell’ordinanza per la speranza di tanti e la certezza di pochi. L’amministrazione conta di chiudere tutto al più presto e comunque entro questa settimana.