Vaccini al personale scolastico: nel conteggio sono compresi anche i precari e i nuovi docenti di ruolo?

Con l’avvicinarsi del nuovo anno scolastico, in vista del ritorno a scuola in presenza, cresce la preoccupazione per il personale scolastico non vaccinato. Si continua a parlare di oltre 220 mila persone, tra docenti e personale ATA non vaccinato, mentre il commissario Figliuolo precisa che si tratta di numeri, non di persone nominalmente identificate.

Proprio per questa ragione, in mancanza di una anagrafe precisa, è lecito dubitare non tanto della quantità di persone vaccinate, quanto piuttosto di persone ancora da vaccinare. Sono infatti diversi gli interrogativi che, in termini di trasparenza, riguardano i seguenti elementi.

Alcune decine di migliaia di persone, lavoratori della scuola, dal 1° settembre saranno in quiescenza (facevano parte dei vaccinati o dei no vax?). Quest’estate alcune decine di migliaia di docenti e di Ata hanno fruito della mobilità tra regioni, incidendo sui bilanci locali, in uscita e in entrata, dei vaccinati e non.

Altro interrogativo: nel conteggio sono compresi anche i precari? La condizione di precari, ovviamente non li mette al sicuro dai contagi.

Sicuramente dal prossimo 1° settembre vi saranno sia docenti di ruolo che docenti con contratto a tempo determinato che andranno ad occupare gli oltre 112 mila posti autorizzati dal MI. Molti di loro sono nuovi e probabilmente non sono stati computati nel contatore dei vaccinati e dei non vaccinati.

Come si vede, il calcolo di 220 mila tra docenti e Ata da vaccinare deve essere completamente rivisto alla luce delle notevoli variazioni che vi saranno a settembre.

Come non pensare ad una anagrafe ad hoc?

Forse il commissario Figliuolo – o lo stesso Governo – dovrà rivedere il problema del personale scolastico da censire ai fini della vaccinazione.

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