USA: dalla scuola senza libri all’homeschooling

La scorsa settimana si è molto parlato di una notizia, diffusa dall’ANSA, relativa a una scuola americana (l’Empire High School di Vail in Arizona), che ha abolito del tutto i libri di testo, sostituendoli con un computer portatile, dotato di una scheda wireless per navigare in Internet e ricevere il materiale didattico necessario.
La prima scuola senza libri“, ha titolato un importante quotidiano romano, preso da entusiasmo futurologico. Ma niente di sorprendente per chi conosce le più recenti tendenze evolutive della scuola e della società americana: “Tuttoscuola” ha già riferito di questa evoluzione, facendone anche uno dei temi di discussione del convegno organizzato a Genova nell’ambito di “ABCD” 2004, il tradizionale salone annuale sulla scuola promosso dalla Fiera di Genova, che si aprirà anche quest’anno dal 23 al 25 novembre 2005.
Nel convegno del 2004 (“2015: fine della scuola?“, gli atti sono consultabili nel nostro sito www.tuttoscuola.com) si è parlato del forte sviluppo di un fenomeno che non solo va oltre i libri di testo, ma addirittura oltre la scuola intesa come luogo fisico di incontro tra gli allievi e di organizzazione dell’apprendimento attraverso aule e laboratori.
A differenza di quanto accadrà il prossimo settembre nella scuola di Vail, che continuerà ad essere frequentata dai suoi 350 allievi (la scuola spera anzi di raddoppiare le iscrizioni, dopo questo colpo mediatico), per circa 2 milioni di studenti americani non suonerà alcuna campanella d’inizio delle lezioni in aula. La campanella sarà virtuale, come la maggior parte dei materiali didattici, che gli allievi riceveranno direttamente a casa loro. L’assistenza sarà fornita da agenzie specializzate, che prepareranno gli allievi ad affrontare i test e gli esami nel corso dei 12 anni nei quali si articola la scuola di base americana.
Il fenomeno dello studio a casa (“homeschooling“) è in forte crescita, alimentato dall’intreccio tra lo sviluppo tecnologico e la crescente diffidenza verso la scuola pubblica, spesso poco qualificata e al centro di episodi di violenza. Lo scenario più probabile dei prossimi anni, almeno per gli USA, come si comincia a vedere in California, sarà tuttavia la diminuzione delle ore trascorse nelle aule scolastiche e l’aumento di quelle dedicate allo studio personale o in piccoli gruppi, cui si potrà attendere anche fuori della scuola.