Un terzo delle istituzioni scolastiche governate a mezzo servizio

Il nuovo anno scolastico comincia con molte istituzioni scolastiche (almeno il 15%) senza capo d’istituto. Sono infatti 1.200 le sedi prive di titolare su un organico di 8mila.

Nonostante la recente autorizzazione del MEF ad assumere 620 nuovi dirigenti scolastici risultati idonei agli ultimi concorsi “siamo al minimo sindacale – ha detto Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale Presidi (ANP) – perché le sedi vacanti sono moltissime”.

Le nuove assunzioni coprono infatti la metà circa delle sedi vacanti, ma contemporaneamente dal 1° settembre lasceranno il servizio per la pensione 748 dirigenti, come ha precisato Rembado.

La dirigenza scolastica ha un’elevata età media che determina annualmente il pensionamento di circa 750 dirigenti. Peraltro la recente riforma della PA non consente più l’eventuale mantenimento il servizio in via discrezionale dopo il raggiungimento dei limiti di età o di anzianità contributiva.

Solamente i concorsi banditi con regolarità possono salvare una situazione destinata a farsi ancor più critica in futuro.

Le 1.200 sedi vacanti di quest’anno saranno affidate, per lo più, in reggenza ad altri capi d’istituto con l’effetto di rendere precaria anche la direzione della istituzione scolastica di titolarità.

Avremo, quindi, un terzo delle istituzioni scolastiche governate a mezzo servizio.

Una situazione che non farà bene alla scuola e che non sarà d’aiuto nel sostenere l’innovazione e la gestione qualificata del servizio.

Le linee guida del piano scuola che verrà varato il 3 settembre avranno bisogno di essere sostenute e governate da una dirigenza scolastica presente ed efficiente, se si vuole ottenere il massimo coinvolgimento dei docenti, degli studenti e delle famiglie.