Un ‘Taccuino’ dedicato alla scuola

AmiciDem, area popolare e della sinistra riformatrice del PD, presenta il primo dei suoi ‘Taccuini’, dedicato al tema dell’educazione. “Si chiama #labuonascuola il primo dei nostri paper digitali gratuiti – spiega il portavoce di AmiciDem, il parlamentare Pd Simone Valiante – ma è solo il primo di una lunga serie. I ‘Taccuini’ sono una collana editoriale diretta dai colleghi Giuseppe Fioroni e Luciano Agostini che punta a vivacizzare il confronto interno al partito democratico offrendo spunti di riflessione sui diversi argomenti di attualità politica e culturale nazionale. Il nostro primo taccuino – spiega ancora Valiante – si avvale dei contributi dell’ex ministro dell’Istruzione, Beppe Fioroni, del direttore del settimanale ‘Tempi’, Luigi Amicone, della deputata Simona Malpezzi (già responsabile Scuola del PD) e della senatrice Laura Fasiolo“.  Nell’introduzione al paper, Valiante cita Gramsci sul tema della libertà educativa: “dobbiamo essere propugnatori della scuola libera, della scuola lasciata all’iniziativa privata e ai comuni. La libertà della scuola è indipendente dal controllo dello Stato“. 

Mi auguro – afferma Fioroni nel suo intervento – che l’ottima introduzione del merito non sia solo autofinanziata ma goda di risorse aggiuntive e possa contare su una valutazione oggettiva realizzata da un nucleo di valutazione esterno. Altro pilastro per il merito è poter contare su risorse coerenti per l’aggiornamento professionale e la riqualificazione fatta in presenza, che sono indispensabili per quei professionisti che devono trasmettere ai nostri figli oltre alle competenze anche un metodo di studio“.  

Per Simona Malpezzi “La Buona scuola è un progetto ampio e complesso che si prefigge l’obiettivo ambizioso di riformare la scuola dopo anni in cui si è proceduto a tentoni senza avere in mente alcun disegno complessivo e con il solo scopo di tagliare le risorse, già esigue, per esigenze di bilancio. Solo qualche anno fa con la legge 133/2008 venivano sottratti alla scuola 8 miliardi di euro. Un taglio lineare che ha messo a rischio la sopravvivenza stessa dell’istruzione pubblica nel nostro Paese indebolendo l’obbligo costituzionale di garantire agli studenti e alle loro famiglie un’istruzione di qualità. Anni in cui è stata trascurata del tutto la continuità didattica, gli investimenti per formazione e innovazione, la qualità dell’offerta formativa“.