Un quadro europeo delle qualifiche: passo decisivo per l’integrazione dei sistemi

Lo scorso 5 settembre la Commissione Europea ha formalizzato una proposta di raccomandazione del Parlamento e del Consiglio riguardante l’istituzione di un Quadro Europeo delle Qualifiche (QEQ). Il QEQ permetterà di descrivere e confrontare le qualifiche dei diversi sistemi di istruzione e formazione dell’Unione Europea, rendendo più facile la libertà di movimento dei lavoratori all’interno dell’Europa.
Il QEQ favorirà l’esercizio della terza libertà, dopo quelle di movimento dei cittadini e delle merci, poste a fondamento del Trattato di Maastricht.
Il QEQ individuerà otto livelli formativi che descrivono le conoscenze, le abilità, e le competenze, indipendentemente dal sistema in cui verranno acquisite. I livelli di riferimento saranno tarati sui risultati dell’apprendimento e non sulla durata degli studi. Essi copriranno l’intera gamma delle qualifiche e non solo quelle strettamente professionali: dalle qualifiche ottenute al termine dell’istruzione e formazione obbligatoria a quelle conseguite ai più alti livelli accademici.
Il perfezionamento normativo della proposta è previsto entro il 2007. Gli stati membri entro il 2009 dovranno adeguare i propri sistemi nazionali di certificazione ai nuovi orientamenti europei.
Le nuove indicazioni per i curricoli scolastici a cui sta mettendo mano il ministro Fioroni dovranno tenere conto del QEQ e dei nuovi scenari da esso aperti anche in termini di chiarificazione lessicale, ad esempio nella distinzione tra abilità e competenze, che da noi in passato ha suscitato qualche polemica e parecchia confusione.