Un colpo di acceleratore per le nuove graduatorie dei precari

Il decreto legge, approvato venerdì 2 aprile dal Consiglio dei ministri dovrebbe consentire di mettere ordine nella questione delle graduatorie, con l’applicazione dei nuovi criteri di valutazione dei titoli posseduti da ciascun docente. La scorciatoia del provvedimento d’urgenza dovrebbe consentire di riformulare nei tempi previsti le graduatorie permanenti e di procedere, entro il mese di luglio e con decorrenza economica dal 1^ settembre 2004 alle nomine in ruolo attese da tempo e autorizzate dal Governo.
Qualcuno però, soprattutto in ambito sindacale, avrebbe voluto di più.
Visti i tempi lunghi di approvazione del disegno di legge in discussione al Senato, il Governo ha rotto gli indugi, assumendo in un decreto legge il testo approvato in Commissione e calendarizzato per la discussione in aula per il 7 aprile. La scelta non pregiudica le prerogative del Parlamento, che nel corso della conversione in legge del decreto potrà apportare le eventuali modifiche ritenute opportune. Tanto più che si tratta di un provvedimento di natura congiunturale e non certo strutturale, rivolto a garantire operatività all’autorizzazione già concessa per 15 mila nomine: il problema di far “funzionare” una riforma e la scuola dell’autonomia con una percentuale troppo elevata di personale precario resta tutto.
Quali commenti dal fronte sindacale? Lo Snals, che aveva da tempo auspicato l’adozione di un decreto legge sul problema, pur salutando positivamente il decreto, chiede che sia anche accompagnato da un piano pluriennale delle assunzioni in relazione ai posti vacanti e a quelli che si creeranno a seguito del turn-over.
Duro il commento della Cgil-scuola, che rimprovera al Governo un grave ritardo nell’assumere una decisione che avrebbe potuto essere decisa mesi fa e che mantiene nel testo alcuni elementi assolutamente non condivisibili, come, ad esempio, la valutazione del servizio militare. Sugli stessi toni la posizione della Cisl-scuola.
La Cgil-scuola ritiene inoltre che il contenzioso sul precariato, che ha lacerato il mondo nella scuola negli ultimi due anni, non verrà scongiurato dal provvedimento.
La Gilda parla di “contentino” e riporta sul proprio sito (www.gildains.it) il testo del provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri.