
Un 15enne su 3 carente in Matematica, il 40% non possiede competenze digitali di base: Commissione Europea lancia ‘Unione delle Competenze’

L’Unione Europea affronta una sfida urgente: i risultati scolastici di milioni di ragazzi sono al di sotto delle aspettative e le competenze professionali degli adulti sono carenti. Secondo i dati recenti, circa 18 milioni di studenti europei mostrano scarsi risultati, mentre ben 47,7 milioni di adulti sono scarsamente qualificati. Questo scenario ha spinto la Commissione Europea a lanciare un ambizioso piano chiamato “Unione delle Competenze” per invertire questa tendenza e colmare le lacune educative e professionali che minacciano il futuro economico e sociale del continente.
Le problematiche educative in numeri
Il quadro presentato dalla Commissione è preoccupante. Un quindicenne su 3 fatica a comprendere e applicare la matematica nella vita reale, un’abilità fondamentale per affrontare le sfide quotidiane e future. Inoltre, 1 su 4 non riesce a interpretare testi di base o applicare semplici conoscenze scientifiche. Questi dati evidenziano la necessità di un cambiamento radicale nei metodi educativi e nei curricula scolastici, per fornire agli studenti gli strumenti necessari per navigare in un mondo sempre più complesso.
Un altro dato allarmante riguarda le competenze digitali. Ben il 40% dei giovani europei non possiede competenze digitali di base, una lacuna che potrebbe compromettere la loro capacità di partecipare attivamente alla società digitale e al mercato del lavoro. In un’epoca in cui le competenze informatiche sono sempre più richieste in tutti i settori, la mancanza di tali competenze è un ostacolo significativo per l’inclusione e la crescita professionale.
Il piano dell’Unione Europea: ‘Unione delle competenze’
Per affrontare queste sfide, la Commissione Europea ha lanciato la “Unione delle competenze”, un piano strategico che mira a ridurre significativamente il numero di studenti con risultati scarsi, con l’obiettivo di portare la quota sotto al 15%. Inoltre, il piano prevede di aumentare la percentuale di studenti eccellenti, mirando a raggiungere almeno il 15% di eccellenze nel sistema educativo europeo.
Un altro aspetto centrale della “Unione delle competenze” è l’investimento nelle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). La Commissione punta a incrementare il numero di studenti iscritti a corsi STEM nelle scuole professionali, con l’ambizione di raggiungere il 45% di studenti iscritti a tali corsi. Un obiettivo cruciale, che si affianca alla promozione di una maggiore partecipazione femminile in questi ambiti, con l’intento di assicurare che almeno un quarto degli studenti STEM siano donne. Questa iniziativa mira a ridurre il divario di genere nei settori tecnologici e scientifici, dove la presenza femminile è ancora troppo bassa.
Un piano che guarda al futuro
L’iniziativa europea si propone di rispondere non solo alle necessità immediate di formazione, ma anche di preparare le future generazioni alle sfide di un mondo del lavoro in continua evoluzione. La Commissione intende garantire che ogni studente abbia accesso a un’educazione che promuova la comprensione critica e l’applicazione pratica delle conoscenze, in particolare nelle aree della matematica e delle scienze.
Inoltre, la promozione delle competenze digitali e STEM è cruciale per garantire che i giovani europei possiedano le competenze necessarie per prosperare in un’economia digitale sempre più globale e tecnologicamente avanzata. Le scelte educative di oggi determineranno la competitività e l’inclusione sociale di domani.
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