La nobile umanità della scuola: il messaggio di Mattarella

Nel suo articolo “A scuola tutto l’anno con Sergio Mattarella” dedicato all’inaugurazione dell’anno scolastico 2025-2026 a Napoli, Biagio Scognamiglio restituisce la profonda lezione civile e morale offerta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Da Nisida al Santobono, fino all’Istituto Alberghiero “Rossini”, il Presidente ha indicato alla scuola italiana il compito di essere — come ha detto — una «grande, preziosa seminatrice di libertà, democrazia e civiltà». Le tre tappe della giornata presidenziale non sono state scelte a caso: il carcere minorile di Nisida, dove la speranza rinasce attraverso il teatro; l’ospedale pediatrico Santobono, dove l’infanzia ferita ritrova la fiducia; e l’Istituto Alberghiero “Rossini”, dove i giovani imparano un mestiere e una forma di dignità.
In ognuno di questi luoghi Mattarella ha testimoniato che la scuola non è soltanto un luogo di istruzione, ma una comunità di riscatto e di umanità.

Scognamiglio commenta con finezza la “nobile umanità” del messaggio presidenziale, invitando docenti e studenti a viverlo come viatico per tutto l’anno scolastico: un impegno quotidiano a educare alla responsabilità, alla libertà di pensiero e alla speranza.
Scrive: “Il discorso inaugurale del nostro Presidente mostra come alla scuola sia affidato il compito di preservare, realizzare, esaltare i valori della civiltà”.

L’articolo rievoca anche le parole più forti del discorso di Mattarella: “Sconfiggendo ogni abbandono, occorre l’impegno affinché scuola sia davvero ovunque. Dove questo non è consentito, dove la scuola non è frequentabile o viene interrotta per colpa di guerre o occupazioni militari, si realizza un’ulteriore inaccettabile responsabilità storica per chi muove guerre.”

Una riflessione che riconduce la scuola alla sua vocazione universale e alla sua missione etica: difendere la libertà di pensare, sentire, creare originalmente, contro ogni forma di violenza e di disumanizzazione tecnologica.

Scognamiglio conclude richiamando De Sanctis, Arendt e Bachelet, intrecciando così un dialogo tra passato e presente della cultura civile italiana. Il suo scritto è insieme cronaca e meditazione, e invita il lettore a lasciarsi accompagnare, giorno dopo giorno, da quella voce limpida e ferma che ci ricorda quanto “ogni giorno sia una nuova inaugurazione”.

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A scuola tutto l’anno con Sergio Mattarella – Biagio Scognamiglio

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