Ufficio Scolastico del Lazio: le scelte dei diplomati

Focus sul tema dell’orientamento lo scorso venerdì 20 marzo presso l’Ufficio scolastico regionale del Lazio. Durante l’evento promosso con la collaborazione di AlmaDiploma sono state analizzate le scelte occupazionali e formative dei diplomati del Lazio a un anno dalla conclusione della scuola secondaria superiore. L’indagine ha coinvolto 16.000 diplomati del 2013, provenienti da 118 istituti della regione che hanno partecipato al progetto AlmaDiploma-AlmaOrientati nell’anno scolastico 2012/2013.

Il rapporto fotografa – spiega Elio Pasca, direttore di AlmaDiploma – le scelte formative professionali compiute dagli studenti laziali che hanno sperimentato all’interno dei loro istituti l’utilizzo degli strumenti messi a disposizione dal progetto. Gli indicatori qui utilizzati confluiranno nel Rapporto di Autovalutazione (RAV)” che le istituzioni scolastiche elaboreranno nel corso del primo semestre 2015.

Il tema dell’orientamento dei giovani – dichiara Gildo De Angelis, direttore generale dell’USR del Lazio – al di là dei consueti tecnicismi, dai quali è spesso circoscritto, si presenta particolarmente efficace per le analisi e le prospettive alle quali può dar luogo. Il tema dell’orientamento è una priorità dell’USR perché offre un contributo prezioso ai giovani nel favorire la crescita della loro capacità di immaginare il loro futuro, nel collegare aspirazioni, risorse personali e offerte del sistema universitario e del mercato del lavoro”.

Ad un anno dal diploma il 63% dei diplomati prosegue la formazione e si iscrive ad un corso di laurea, il 18% preferisce l’inserimento diretto nel mercato del lavoro, il 71% degli iscritti all’università proviene dal corso liceale. Le ragazze si dimostrano più interessate a proseguire gli studi: 69 diplomate e 58 diplomati su cento. I ragazzi che conseguono il diploma con una votazione contenuta tendono a presentarsi direttamente sul mercato del lavoro. Per il 19% la scelta universitaria non si è dimostrata vincente. Gli abbandoni coinvolgono il 3,5% dei liceali, il 13,5% dei tecnici, addirittura il 20 dei diplomati professionali.

L’obiettivo del progetto – conclude il direttore De Angelis – non è suggerire quale sia la “migliore scuola” del Lazio, ma piuttosto quale possa essere la scuola “più giusta” per ciascuno studente”.