Turi (Uil) sulle assunzioni: c’è chi piange e c’è chi ride

Il Governo non resti a guardare, lasci ad altri la propaganda e si dedichi alla soluzione dei problemi irrisolti della legge 107. Il Ministro farebbe meglio a discuterne con i sindacati scuola che non sono nati per dire sempre no

Non sono riusciti a godersi un week end di contentezza,  i precari appena entrati in ruolo, che hanno dovuto subito scontrarsi con i vincoli burocratici di una legge scritta male e interpretata peggio. Siamo soddisfatti per i 48 mila docenti che stanno entrando in ruolo”   – sottolinea il segretario della Uil Scuola, Pino Turi –  quel che registriamo dalle mail e dalle telefonate arrivate nelle nostre segreterie sono i dubbi e le incertezze che ancora permangono per migliaia di loro”.

Ci sono  neo immessi, fa notare il sindacalista, che si trovano di fronte alla ridicola situazione di non poter lasciar una supplenza, accettando il ruolo,  e in conseguenza di questo non poter fare il consueto anno di prova.  

E accade a Torino che, nella fase di potenziamento, ci siano state scuole superiori a cui sono stati assegnati  18 insegnanti,  mentre solo 3 maestre, nel cosiddetto organico potenziato,  sono arrivate in una scuola primaria.

A guardare alla vita quotidiana delle scuole,  succede anche che, in molti istituti, i vice presidi (ora vicari) siano insegnanti di quelle classi di concorso per le quali  non è stata garantita la sostituzione con personale dell’organico potenziato.  “Questo” – spiega Turi – “probabilmente per assenza di aspiranti nelle classi di concorso nelle rispettive graduatorie provinciali“. 

Se non si potrà ricorrere alla proroga della supplenza –  resa possibile , spiega, nella fase transitoria che si sta concludendo –  si rischierà di dover rimandare il “vicario” in classe ed individuarne un altro “con buona pace dell’autonomia della scuola tanto declamata dalla legge 107“.

L’algoritmo elaborato per la lotteria estiva, lo avevamo detto, non poteva funzionare. Elementi  più volte sollevati – aggiunge Turi –  che si sarebbero  sviluppati diversamente se si fosse proceduto come da noi suggerito con l’unificazione delle fasi B e C e considerando anche i docenti con tre anni di servizio, abilitati. Un confronto franco e sereno con i sindacati scuola avrebbe certo condotto a migliori soluzioni per tutti.

Ora occorre portare ad equità le situazioni, per evitare i ricorsi del personale e le proteste delle scuole, oltre che dare prospettive di stabilizzazione al personale che vanta oltre tre anni di servizio.

I posti previsti dalla legge 107 non sono stati coperti tutti, restano da assegnare circa 10 mila posti che  – chiarisce il segretario generale della Uil Scuola – vanno  assegnati per scorrimento alle GAE.

Il ministro, lasci ad altri la propaganda e si dedichi alla soluzione dei problemi irrisolti della legge 107. Mettendo sotto il tappeto i problemi, si nascondono i pasticci  che prima o poi verranno a galla.    

Abbiamo finalmente insegnanti di ruolo e questo è certamente positivo. Ma ora sarà davvero difficile gestire le fasi successive. A partire dalla mobilità straordinaria che coinvolge centinai di migliaia di persone, e alla previsione degli ambiti,  che partono  da un assunto sbagliato che qualcuno ‘sceglie’  e ‘qualcuno viene scelto’:  è un pasticcio a cui bisogna porre rimedio.  Un sistema irrealizzabile che potrebbe compromettere l’avvio stesso del prossimo anno scolastico.

Il Ministro  farebbe meglio a discuterne, per trovare le soluzioni più adatte, con i sindacati scuola che non sono nati per dire sempre no e che, l’esperienza lo dimostra, spesso non hanno torto.