Tornasole: il cantiere educativo di Roma Est che ha fatto scuola

Un’alleanza strategica nata nei mesi del distanziamento sociale, che ha saputo trasformare una crisi in opportunità. È questa la genesi di Tornasole, il grande programma educativo promosso nella periferia Est di Roma che, dopo quattro anni di intensa sperimentazione, si avvia alla conclusione. Un modello innovativo presentato oggi negli spazi del Teatro di Tor Bella Monaca, alla luce dei risultati raggiunti e delle sfide affrontate.

Attivo in forma sperimentale dal giugno 2020 e strutturato da gennaio 2021, Tornasole ha interessato sette aree urbane – Tor Sapienza, Torre Spaccata, Tor Bella Monaca, Prenestino, Centocelle, Cinecittà e Tuscolano – territori segnati da povertà educativa, rischio di dispersione scolastica e alta incidenza di giovani NEET. Proprio in questi quartieri, infatti, il fenomeno dell’abbandono scolastico raggiunge picchi del 16-17%, il doppio della media cittadina, mentre il tasso di NEET arriva al 25-26%.

Il progetto, promosso dalla Fondazione Paolo Bulgari e dall’Impresa Sociale Con i Bambini, è stato realizzato da una rete di cinque realtà del terzo settore – Antropos, ÀP – Antimafia Pop, Borgo Ragazzi Don Bosco, Cubo Libro, Pianoterra ETS – con il supporto metodologico di IF – Imparare Fare. In quattro anni ha coinvolto oltre 3.500 bambini e adolescenti, di cui più di 2.000 a rischio di dispersione scolastica, attivando 360 percorsi educativi e quasi 5.000 ore di supporto psicologico, attraverso una collaborazione continua tra educatori, psicologi, insegnanti e famiglie.

Il cuore metodologico di Tornasole è stato l’affiancamento tra figure professionali diverse all’interno delle classi, durante l’orario scolastico, con laboratori sulle emozioni, percorsi di outdoor education, peer tutoring e sportelli di ascolto, rivolti anche agli adulti. Un’impostazione che ha favorito il protagonismo degli studenti e permesso alle scuole di individuare e affrontare con maggiore tempestività fragilità e bisogni educativi.

«Il nome Tornasole rappresenta la volontà di misurare lo stato di salute della scuola e di indicare risposte concrete per migliorarne il benessere sociale, cognitivo e affettivo», spiega Alessandro Telloni, presidente della Cooperativa Antropos, ente capofila del progetto. Una visione condivisa da Valeria Lucatello, psicoterapeuta e coordinatrice metodologica: «Abbiamo puntato sull’interprofessionalità e sulla coprogettazione tra figure diverse, capaci di attivare la curiosità, l’autostima e la voglia di apprendere di bambine e ragazzi».

Tra i risultati più concreti, l’avvio del Presidio Benessere in due scuole di Tor Bella Monaca, in collaborazione con il Municipio VI e i servizi sociali, e il lavoro sul territorio degli educatori di strada, che hanno intercettato i giovani anche in contesti informali, integrando l’intervento scolastico con quello comunitario.

«Tornasole è un modello per il futuro», sottolinea Giulio Cederna, direttore generale della Fondazione Paolo Bulgari, «frutto di cinque anni di lavoro intenso accanto alle scuole e alle associazioni, che oggi lascia in eredità una metodologia replicabile, un tessuto educativo più solido e una rinnovata capacità di fare rete».

Una prospettiva condivisa da Marco Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini: «Tornasole dimostra che, attraverso una rete integrata tra scuola, servizi e territorio, è possibile rispondere alla povertà educativa con interventi sistemici e duraturi. È un esempio virtuoso per tutto il Paese».

Con il suo bilancio positivo, Tornasole segna non una fine, ma un nuovo inizio: un punto di partenza per ripensare le politiche educative nei contesti vulnerabili e rafforzare, in modo concreto e partecipato, le comunità educanti del futuro.

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