Terremoto in Calabria, solo una scuola su sei è antisismica

Dopo il terremoto che ieri ha seminato paura nelle scuole della Calabria – migliaia di studenti fuori nel cortile e genitori corsi in fretta a furia nelle scuole – si ripropone il problema della sicurezza edilizia in Calabria dove solo una scuola su sei è antisismica, nonostante la regione abbia una pericolosità sismica molto alta (per frequenza e intensità dei fenomeni accaduti in epoca storica), una vulnerabilità altissima (per fragilità del patrimonio edilizio, infrastrutturale, industriale, produttivo e dei servizi) e un’esposizione molto alta (per densità abitativa e presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale in zone interessate da faglie attive).

Il sito della Protezione Civile della Calabria specifica: “La nostra Regione è ad elevato rischio sismico, in termini di vittime, danni alle costruzioni e costi diretti e indiretti attesi a seguito di un forte terremoto. La Calabria è così esposta ai rischi “geologici” perché è collocata esattamente lungo la zona di contatto tra l’Europa e l’Africa che si stanno avvicinando ad una velocità di 7 millimetri/anno: in altre parole, la Calabria è “schiacciata” dalla grande morsa costituita dalla placca africana (a sud) e da quella europea (a nord)”.

I comuni in zona sismica 1 costituiscono il 62% del totale, il restante 38%  è in zona sismica 2, dove cioè forti terremoti sono possibili. Dei 700 comuni a maggior rischio sismico in Italia,  257 sono calabresi (il 36,7%). L’ultimo rapporto con i dati 2021 realizzato dal Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC) dice che il certificato di agibilità è presente, a livello nazionale, nel 39,06% degli istituti scolastici,  in Calabria solo nel 17,90% delle scuole. La Cassa depositi e prestiti, in un recente uno studio incentrato sull’edilizia scolastica e sulle opportunità offerte dai fondi in arrivo con il Pnrr, segnala che le carenze delle scuole calabresi sono mediamente il doppio di quelle rilevate per gli istituti del resto d’Italia. Il “difetto” strutturale più diffuso riguarda l’efficientamento energetico degli edifici.  

Commenta dalla sua scuola in provincia di Cosenza il dirigente scolastico Andrea Codispoti: “E’ in atto un grosso sforzo di messa a norma antisimica degli edifici scolastici ma ci vuole ancora molto tempo affinché si possa mettere tutto in sicurezza. Sui miei cinque plessi, al momento due e mezzo hanno avuto il certificato e ci vorranno almeno due anni per finire i lavori. La pandemia ha rallentato tantissimo l’esecuzione dei lavori quindi ci vorrà ancora tempo per mettere in sicurezza le scuole della Calabria. La buona notizia è che i fondi ora sono gestiti dai Comuni e dalle Province e per fortuna non più dai dirigenti scolastici come invece accadeva fino a quale anno fa”.

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