Tempo di esami/4. Ipotesi sulla maturità futura

Nell’intervista rilasciata a ‘Io Donna’ il ministro Carrozza accenna anche all’inadeguatezza dell’attuale esame di maturità. Lo fa in un contesto in cui le riforme di ordinamento non sembrano in cima alle sue preoccupazioni (prima vengono edilizia scolastica, reclutamento e formazione dei docenti, semplificazione della normativa, dispersione scolastica, occupazione giovanile), ma lo dice con chiarezza: “Serve ripensare sia l’esame, sia l’ultimo anno delle superiori”.

Solo un accenno, ma accompagnato da una riflessione relativa alla mancata funzione di orientamento svolta dall’attuale modello di scuola secondaria soprattutto nel suo segmento finale, quello che poi si conclude con l’esame.

La decisione assunta da Carrozza di posticipare a settembre 2013 i test di ammissione all’università per i corsi a numero chiuso dell’anno 2014-14, ma nel medesimo tempo di anticipare quelli del 2014 al mese di aprile, lascia intendere che l’intenzione del ministro sarebbe quella di collegare meglio l’ultimo anno della secondaria con le successive scelte postsecondarie.

Una vaga indicazione in questo senso è rinvenibile nella vigente normativa, ma andrebbe rafforzata con misure assai più incisive: per esempio quella di rivedere i piani di studio dell’ultimo anno consentendo agli studenti di scegliere tre-quattro materie sulle quali sostenere l’esame, e legando la successiva scelta universitaria o postsecondaria alla scelta fatta (e magari riconoscendo loro un certo numero di crediti – CFU – a certe condizioni da concordare con università, ITS ecc.).

Servirebbe però una legge, e non ci sembra che ce ne siano le condizioni. Chissà se il ministro, nonostante le oggettive difficoltà, se la sentirà di assumere un’iniziativa.