Tagli agli organici dei collaboratori scolastici o alle ditte di pulizia?

L’eredità degli enti locali nel passaggio dei dipendenti comunali allo Stato nel 1999 ha comportato anche l’eredità delle ditte di pulizia con le quali i Comuni avevano in precedenza stipulato contratti per appaltare i servizi normalmente spettanti al personale ausiliario.

Oltre alle ditte si sono aggiunti nel tempo anche i cosiddetti lavoratori socialmente utili, voluti per ragioni assistenziali presenti alcuni in alcune regioni.

La presenza di questi servizi esterni comporta una riduzione dell’organico dei collaboratori scolastici pari al il 25% o al 50% a seconda della natura dei servizi esterni.

Sono alcune decine di migliaia i posti virtualmente mancanti all’organico dei 165 mila collaboratori scolastici, individuabili soprattutto nel settore della scuola primaria e della scuola dell’infanzia.

Dall’anno prossimo l’organico dei collaboratori scolastici sarà gradualmente ridotto fino a risparmiare 29 mila posti. Nei calcoli del ministero il 25% di quei tagli riguarderanno, forse anche servizi esterni, ma c’è da chiedersi se non sia invece più logico che i posti di organico restino possibilmente confermati, spostando le riduzioni sui servizi esterni.

Sotto il profilo strettamente economico il Miur ha maggiore interesse a togliere posti effettivi anziché servizi esternalizzati (che costano meno), ma la scuola e gli alunni che con il personale interno hanno rapporti quotidiani e funzionali hanno certamente tutto da guadagnare a vedere confermate le figure professionali che lavorano nella scuola.