Susa, salta un incontro sulla Tav a scuola

In passato ci eravamo occupati dei lavori dell’Alta Velocità  della Torino Lione, con riferimento a una gita scolastica di una scuola in provincia di Bergamo ai cantieri e di alcuni volantini distribuiti all’Istituto tecnico Enzo Ferrari di Susa, che gettavano discredito sui titolari delle aziende incaricate dei lavori. In ambedue i casi, vi erano state polemiche.

Oggi l’ Enzo Ferrari di Susa torna a fare parlare di sé, per l’annullamento dell’assemblea prevista domani, in cui si sarebbe parlato della Torino-Lione e a cui avrebbe dovuto partecipare il presidente dell’Osservatorio Mario Virano.

Il rinvio dell’incontro è dovuto alla protesta da parte di 40 degli 80 insegnanti dell’istituto, che con una lettera hanno contestato al dirigente scolastico la scelta dei relatori che il preside avrebbe fatto in autonomia e senza consultare il collegio dei docenti, e l’assenza di contraddittorio in occasione dell’assemblea.

Il dirigente scolastico, nel rimandare l’incontro, ha espresso rammarico per la lettera definita come “ingenerosa nei confronti dell’azione del sottoscritto, ma soprattutto tardiva, perché la discussione avrebbe dovuto avere luogo serenamente e costruttivamente nell’ambito dei predetti organi collegiali”. Il convegno, inoltre, sarebbe stato importante perché l’Istituto Enzo Ferrari “sarebbe stato il primo in Italia ad avere un incontro in cui sarebbero stati illustrati i risultati della ricerca” sui “costi-benefici” della Tav.

Sulla querelle scolastica è intevenuto anche il deputato del Pd Stefano Esposito, favorevole alla Tav e non nuovo a prese di posizione molto energiche sull’argomento: “I docenti reputano inopportuno consentire agli studenti valsusini di ascoltare da Virano l’illustrazione precisa e veritiera di un’opera infrastrutturale che interessa il loro territorio, mentre nulla hanno da ridire sul fatto che nella loro scuola si faccia propaganda No Tav”. E si è augurato un “intervento del ministro Profumo”, visto che gli insegnanti sono “dipendenti dello Stato, che dovrebbero insegnare l’importanza del confronto e il rispetto delle idee”.