
Superare mismatch per occupazione e competitività attraverso l’apprendimento permanente, Aprea: ‘Ripensare intera filiera tecnologico professionale’

La correlazione tra la qualificazione delle competenze e la crescita sostenibile è innegabile, per tali effetti i lavoratori qualificati ottengono migliori opportunità di lavoro e di partecipazione attiva alla società. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è un problema endogeno che indebolisce lo sviluppo del Sistema Paese poiché il divario delle competenze richieste dalle imprese e quelle possedute dalla domanda di lavoro è disallineato. In quest’ottica risulta sempre più necessaria ed impellente l’esigenza “di mettere a terra” un nuovo modello d’incrocio tra domanda e offerta di lavoro che favorisca la piena occupazione e lo slancio e lo sviluppo della competitività Italiana. Esigenza questa che è stata al centro del convegno “Il superamento del mismatch per l’occupazione e la competitività, attraverso l’apprendimento permanente” che si è svolto oggi, 22 giugno 2023, alla Camera dei Deputati. Hanno preso parte al convegno:
Valentina Aprea, esperta politiche della formazione e del lavoro;
Ilaria Cavo, Vice Presidente Commissione Attività produttive;
Cristina Grieco, Presidente Indire;
Roberto Ricci, Presidente Invalsi;
Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl;
Massimo Bruno, Corporate Affairs Chief Ferrovie Italiane;
Pino Mercuri, Hr& Change Management Director;
Guido Torrielli, Presidente Its Italy;
Francesco Baroni, Presidente Assolavoro;
Nicola Patrizi, Presidente Federterziario;
Egidio Sangue, Vice Presidente FondItalia;
Gabriele Fava, Commissario Alitalia;
Carlo Barberis, Presidente Expo Training.
“Pur avendo ancora la terza disoccupazione giovanile d’Europa e il record di 3 milioni di NEET continuiamo ad avere ogni anno oltre 140 mila posti di lavoro, riservati a diplomati e laureati, che non vengono occupati perché non si trovano giovani in possesso delle competenze richieste”, ha dichiarato Valentina Aprea. “Sempre secondo il Rapporto Excelsior, mentre il mercato del lavoro ricerca profili qualificati per affrontare le rivoluzioni in atto, dal 5.0 al Green, nei prossimi anni non ci saranno tutti i tecnici richiesti dal mondo del lavoro. Dunque, il lavoro c’è ma, sempre per rimanere nell’ambito delle professioni tecnologiche, a fronte di una necessità di poco più di 355 mila periti l’anno, ce ne saranno a stento di 221 mila. Stiamo preparando 50 mila liceali in più dei fabbisogni occupazionali e 130 mila periti in meno. C’è il rischio, insomma, come ha bene evidenziato il recente Rapporto della Banca d’Italia, che i 300 mila posti ad alto valore aggiunto, che verranno creati dal PNRR nel solo 2024, per accompagnare le transizioni digitali, ambientali ed energetiche, non siano coperti da tecnologi per mancanza di profili professionali adeguati”.
“Il PNRR ha sostanzialmente ammesso che non ci potrà essere nessuna modernizzazione del nostro Paese – ha detto ancora Aprea – se non si provvederà, in tempi brevi, a creare una nuova generazione di tecnologi che abbiano le competenze per trasformare con le tecnologie più avanzate (dall’intelligenza artificiale alla robotica) i settori della vita pubblica e privata. Questa consapevolezza ha ispirato tre interventi pubblici, indicati nel Piano, che sono in via di attuazione e che dovrebbero essere in grado di portare, appunto, l’Italia a compiere progressi verso una maggiore e più diffusa competitività. Le riforme riguardano i percorsi degli Istituti Tecnici e Professionali e quelli del sistema degli ITS Academy con un investimento di 1,5 miliardi. Va colta, ora, questa occasione per ripensare l’intera filiera tecnologico professionale, soprattutto superando la separazione tra istruzione tecnico-tecnologica e quella professionale, attraverso percorsi che siano sempre più integrati, modulari, graduali e continui”.
“In un mondo globalizzato – ha continuato l’esperta politiche della formazione e del lavoro -, in cui la competizione economica si gioca tra grandi aree metropolitane e territoriali, il sistema formativo e quello imprenditoriale devono, insomma, trasformarsi in laboratori di innovazione per vincere le sfide con le aree più avanzate del mondo ed offrire strumenti e buone pratiche di modernizzazione dell’uno e dell’altro. Ecco perché l’Edizione di EXPOTRAINING del 7-8 novembre di questo anno intende farsi carico, da una parte della presentazione e formalizzazione dei nuovi percorsi afferenti alle filiere tecnologico-professionali, attraverso modellizzazioni e workshop per docenti e studenti e dall’altra favorire attività di orientamento e di formazione, anche certificata per la personalizzazione dei percorsi per gli studenti e per il supporto formativo ai docenti tutor e orientatori. In particolare, gli stand dei Ministeri che hanno aderito alla manifestazione (Ministero dell’Istruzione e del Merito e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), delle Regioni e del Parlamento e delle Scuole Innovative, delle Reti degli Istituti di secondo grado impegnati nell’innovazione didattica e nella transizione digitale, degli Enti dell’Istruzione e Formazione regionale e della Rete lombarda degli ITS Academy, riserveranno spazi dedicati alle proposte formative delle filiere più innovative e professionalizzanti per favorire una reale alternativa formativa allo schema tradizionale e perdurante di formazione liceo + Università. Si tratta di contribuire attraverso l’evento di EXPOTRAINING a far conoscere e a far appassionare i giovani, i docenti e le famiglie a percorsi più avanzati e più propriamente del Made in Italy che necessitano di essere alimentati e rivitalizzati con le migliori intelligenze del Paese”.
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