Sui concorsi scuola è già scontro politico

Le dichiarazioni della ministra Azzolina contro la proposta di sostituire con un concorso per titoli il concorso straordinario appena bandito hanno provocato, com’era prevedibile, decise reazioni sia tra le opposizioni che tra esponenti della maggioranza.

Una nota di gruppi della maggioranza: “Dalla Ministra Azzolina parole sconcertanti e offensive contro i gruppi di Pd, Leu e Autonomie. “Il nostro emendamento invece dà certezze di stabilizzazione ai precari e avvia una procedura per titoli e servizio con una prova orale alla fine dell’anno di prova.

Il nostro emendamento, continua la nota – ha l’obiettivo di mettere in sicurezza l’avvio del nuovo anno scolastico, stabilizzando sin dal primo settembre i precari negli organici. Chiediamo inoltre con forza che il numero delle assunzioni passi subito da 24mila a 40mila.

Mario Pittoni, presidente della Commissione Cultura del Senato e responsabile istruzione della Lega, ha precisato: “lo straordinario di cui è appena stato pubblicato il bando è fuori tempo massimo: non fornirà cioè docenti per il prossimo anno scolastico.

Nell’attuale momento un concorso, qualsiasi concorso, non può garantire insegnanti in tempo utile e quindi semplicemente non ha senso. L’unica strada è il grande piano di stabilizzazione da noi proposto a marzo”.

Il M5S fa quadrato attorno al ‘suo’ ministro. “Anche oggi sul concorso per i precari della scuola la ministra Azzolina è fatta bersaglio di attacchi insensati solo per aver detto quella che è la realtà dei fatti.” Così la Senatrice Granato del Movimento 5 Stelle in una nota.

È utile ribadire che la ministra dell’Istruzione ha semplicemente detto, in modo pacato, che modificare adesso le norme sul concorso per procedere all’assunzione dei precari a settembre è tecnicamente non fattibile.

Si tratta di un’ipotesi non percorribile e bene ha fatto la ministra Azzolina a ribadirlo oggi”.

Il braccio di ferro che si annuncia potrebbe andare ben oltre la questione del concorso per esami o per titoli. Se dovessero passare gli emendamenti sul concorso per titoli e servizio, il ministro potrebbe trovarsi in una posizione spiacevole che potrebbe avere ripercussioni sulla tenuta dello stesso Governo. Toni più cauti e posizioni più flessibili possono favorire il superamento di queste radicali divergenze.