Studiare a Bagdad

Per ora si studia tutto, nell’Irak del post-Saddam, tranne la storia e la geografia. 70 milioni di libri di testo, commissionati dal ministero dell’educazione del governo provvisorio irakeno, sono stati distribuiti ai 6 milioni di studenti irakeni che si sono recati a scuola lo scorso primo ottobre per iniziare il nuovo anno scolastico. Ma mancavano quelli di storia e geografia.
I testi delle varie materie (gli ordinamenti non sono cambiati) sono stati “purgati” di ogni riferimento al regime precedente (fotografie di Saddam, citazioni dei suoi cosiddetti “comandamenti“, slogan del partito baath), ma per quelli di “studi sociali“, cioè storia e geografia, questo non è bastato. I libri sono rimasti allo stato di bozze, perchè le autorità americane, stando a fonti arabe (www.islamonline.net), ne hanno chiesto una revisione più profonda, con l’esclusione di ogni riferimento all’occupazione e in generale ai movimenti di liberazione arabi antioccidentali. Per il testo di geografia, la richiesta è stata quella di inserire nelle mappe che rappresentano il medio Oriente lo Stato e il nome di “Israele“, che nei testi dell’era Saddam non compariva affatto. Nessun cambiamento è stato chiesto invece per “educazione islamica“, per non suscitare reazioni da parte delle autorità religiose.
L’incarico di provvedere alle modifiche è stato assegnato dal ministero irakeno ad esperti designati dall’UNICEF e dall’UNESCO.